Cronaca di Palermo

Droga, scommesse e pizzo: i NOMI degli arrestati a Brancaccio

Nove arresti stamani a Palermo a opera di polizia e carabinieri nell’ambito delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale di Palermo, sul mandamento di Brancaccio. Si tratta del contesto nel quale sarebbe maturato, qualche giorno fa, l’omicidio del 37enne Giancarlo Romano, ucciso a colpi di pistola in via XXVII maggio, allo Sperone.

Si parla, in particolare, della gestione di piazze di spaccio site soprattutto nel quartiere Sperone e di un giro di scommesse on line mediante i cosiddetti pannelli “.com”, estranei al meccanismo legale la cui autorizzazione al rilascio è di competenza dell’Agenzia dei Monopoli. Non è tutto: gli inquirenti avrebbero raccolto anche significativi elementi probatori in ordine a diversi casi di estorsione ai danni di attività commerciali della zona. Varia la tipologia delle “vittime”: hotel, officine meccaniche, persino il venditore ambulante dello street food (QUI TUTTI I DETTAGLI):

Nove arresti a Brancaccio, i nomi

Nello specifico la custodia cautelare in carcere è stata disposta per Alessio Salvo Caruso, il 28enne attualmente in carcere perché rimasto ferito nella sparatoria in cui ha perso la vita Giancarlo Romano; Giuseppe Arduino, 54 anni; Giuseppe Chiarello, 48 anni; Damiano Corrao, detto “kiss kiss”, 62 anni; Francesco Farina, 70 anni; Sebastiano Giordano, 63 anni; Antonio Mazzè, 57 anni; Settimo Turturella, 53 anni; Vincenzo Vella, 58 anni. Tra i destinatari del provvedimento c’era anche lo stesso Romano.

Il plauso del sindaco Lagalla

“L’operazione della Polizia di Stato di oggi dà un duro colpo al mandamento mafioso di Brancaccio e al sistema che fa affari con lo spaccio di droga e le scommesse clandestine in un territorio scosso dall’omicidio del 26 febbraio. Ringrazio la Polizia e la Direzione distrettuale antimafia di Palermo che ha coordinato l’indagine e che permette, inoltre, di fare luce su un giro di estorsioni ai danni dei commercianti”. Così ha commentato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

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Redazione PL