Cronaca di Palermo

Donna uccisa la vigilia di Natale: indagati marito, figlia e nipote

Rosina Cassetti, la 78enne trovata morta nella villetta di famiglia a Montecassiano, un paese in provincia di Macerata la notte della vigilia di Natale, aveva preso contatti con un Centro antiviolenza e fissato un appuntamento con una legale. Per capire qualcosa di più sulla morte della 78enne, sarà decisiva l’autopsia. Nel frattempo la Procura di Macerata sta indagando con le ipotesi di omicidio volontario, simulazione e favoreggiamento il marito, la figlia e il nipote della donna, anche per dare loro la possibilità di nominare i loro difensori e il loro consulente, il medico legale Claudio Cacaci, che sta partecipando all’accertamento.

IL NIPOTE: «TUTTO A POSTO». MA I VICINI DICONO IL CONTRARIO

«Penso che a mia nonna non mancasse niente», ha detto il nipote Enea Simonetti. È allora perché avrebbe dovuto rivolgersi al centro antiviolenza di Macerata, gli è stato chiesto. «Chiedetelo a chi glielo ha messo in testa», ha risposto. E invece la donna forse voleva riferire di maltrattamenti in famiglia o di questioni economiche. Problemi che il marito, titolare di un auto ricambio a Macerata ha sempre negato. Ma di litigi in famiglia hanno riferito vari testimoni, vicini di casa e amiche della donna. Alle quali Rosina avrebbe confidato anche di una caduta dalle scale. La vita familiare era peggiorata da quando la figlia e il nipote, che prima abitavano poco lontano, si erano trasferiti a casa dei genitori.

DUBBI DEGLI INQUIRENTI

Il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e lo stesso nipote sostengono che la vigilia di Natale nell’abitazione c’è stata una rapina finita male. Un uomo completamente vestito di nero si sarebbe introdotto in casa, e dopo aver picchiato e bloccato la figlia della vittima e chiuso il marito in bagno, avrebbe svaligiato l’abitazione. A liberarli, stando a quanto riferito, sarebbe stato il nipote quando è rientrato. La signora Cassetti è stata trovata senza vita nella cucina della casa, e sarebbe morta per asfissia. Il racconto che hanno fatto i familiari non ha convinto gli inquirenti. Nei cancelli, nelle porte e nelle finestre non ci sono segni di effrazione, e la casa è circondata da una recinzione altissima. Inoltre ci sono anche anche alcune discrepanze di orari, soprattutto nella ricostruzione degli eventi fatta dalla figlia. Al momento la villetta è stata posta sotto sequestro dalla magistratura, in attesa che vengano completati i rilievi e le indagini.

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Pippo Maniscalco