DIETA – A tavola sempre a quest’ora: si dimagrisce due volte più rapidamente mangiando le stesse porzioni | Il motivo è solo questo

supermercato (pexels) - palermolive

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L’orario dei pasti è più importante di quanto immaginiamo: ecco perché mangiare agli orari giusti cambia tutto.

Quando arriva l’estate, tutto sembra ruotare intorno a un unico obiettivo: superare la temuta prova costume. Tra chi corre in palestra all’ultimo minuto e chi si affida a diete lampo, il desiderio di sentirsi bene con il proprio corpo torna a dominare le conversazioni. Ma ecco la verità che pochi dicono: non è solo cosa mangi, ma quando lo fai.

In un momento dell’anno in cui si guarda con ossessione alle calorie, ai carboidrati e alle etichette degli snack, emerge un nuovo parametro destinato a cambiare radicalmente il nostro rapporto con la dieta: l’orologio. Sì, perché la scienza lo conferma sempre più spesso: mangiare agli orari sbagliati può sabotare anche il miglior dei menù.

Basta osservare le abitudini alimentari di molti paesi mediterranei, Spagna in testa, per accorgersi di quanto gli orari dei pasti siano sfasati rispetto ai ritmi naturali del corpo. Colazioni saltate o posticipate, pranzi dopo le 14, cene che iniziano quando il sole è ormai scomparso da ore. Uno stile alimentare che, alla lunga, si paga con stanchezza, difficoltà a perdere peso e – come dimostrano recenti studi – un rischio maggiore di patologie cardiovascolari.

Nel nostro immaginario, la dieta è sacrificio. Ma cosa accadrebbe se bastasse cambiare l’orario dei pasti per ottenere gli stessi risultati, o anche migliori, senza ridurre le porzioni né rinunciare al gusto?

Il corpo ha un orologio: ecco perché mangiare “a tempo” fa la differenza

La risposta arriva dalla crononutrizione, una disciplina che studia l’effetto degli orari sull’efficacia della dieta. Il concetto è semplice: il nostro corpo segue un ritmo circadiano, regolato dalla luce e dal buio. E proprio come abbiamo un orario per dormire, abbiamo anche un momento ideale per assumere cibo.

Il cortisolo, ad esempio, l’ormone che ci sveglia e ci dà energia, raggiunge il suo picco intorno alle 8 del mattino. Ed è proprio in quel momento che il corpo è più predisposto a ricevere nutrienti. Secondo gli esperti, la colazione dovrebbe avvenire entro una o due ore dal risveglio e, se possibile, dopo un’esposizione alla luce solare, per sincronizzare gli ormoni.

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Chi cena tardi ingrassa di più (anche a parità di calorie)

Il pranzo, invece, non dovrebbe mai oltrepassare le 14. Secondo gli studi citati nel programma spagnolo Y ahora Sonsoles, mangiare prima permette una risposta insulinica più efficace e un miglior controllo della glicemia. Tradotto: meno fame nel pomeriggio e più facilità nel perdere peso.

E la cena? È il pasto su cui sbagliamo di più. In molte famiglie si mangia dopo le 21, spesso per motivi lavorativi. Ma la scienza è chiara: cenare tardi è associato a un rischio più alto di infarto, ictus e aumento di peso. Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato oltre 100 mila adulti e ha confermato che chi fa colazione e cena prima delle 8 ha una salute metabolica nettamente migliore.