Diesel, nuovo regolamento europeo: carneficina già programmata per questi modelli | Dagli sfasciacarrozze subito, non valgono più 1€

Diesel (Pexels) PalermoLive

Potrebbero esserci presto novità per tutti i possessori di auto diesel, l’Unione Europea vuole prendere provvedimenti drastici. 

Il diesel e la benzina sono entrambi carburanti derivati dal petrolio greggio, ma si distinguono significativamente per composizione chimica e processo di combustione all’interno del motore. La benzina è una miscela di idrocarburi più leggeri e volatili, che evaporano facilmente e si accendono grazie a una scintilla prodotta dalla candela all’interno del cilindro del motore. Questo processo è noto come accensione comandata.

Il diesel, invece, è composto da idrocarburi più pesanti e meno volatili rispetto alla benzina. Nei motori diesel, l’accensione non avviene tramite scintilla, ma per autoaccensione. L’aria all’interno del cilindro viene compressa a un rapporto molto elevato, raggiungendo temperature tali da far incendiare spontaneamente il gasolio nebulizzato che viene iniettato nella camera di combustione.

Questa differente modalità di accensione conferisce ai motori diesel caratteristiche peculiari. Generalmente, offrono una maggiore coppia motrice, soprattutto ai bassi regimi, il che si traduce in una migliore capacità di traino e ripresa. Inoltre, i motori diesel tendono ad avere un’efficienza termica superiore rispetto ai motori a benzina, consumando meno carburante a parità di lavoro svolto.

Tuttavia, i motori diesel tradizionalmente sono stati più rumorosi e con maggiori vibrazioni rispetto ai motori a benzina. Inoltre, il processo di combustione del diesel produce una maggiore quantità di ossidi di azoto e particolato, problematiche che le moderne tecnologie cercano di mitigare attraverso sistemi di post-trattamento dei gas di scarico.

Il filtro antiparticolato

Il filtro antiparticolato, spesso indicato con l’acronimo FAP o DPF (Diesel Particulate Filter), è un dispositivo fondamentale presente nei moderni veicoli diesel. La sua funzione primaria è quella di trattenere le particelle solide, ovvero il particolato carbonioso (il cosiddetto “fumo nero”), che si formano durante il processo di combustione del gasolio.

Grazie a una struttura porosa interna, il filtro antiparticolato cattura fisicamente queste microparticelle, impedendone la dispersione nell’atmosfera e contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni inquinanti. Questo dispositivo è quindi essenziale per rispettare le normative ambientali sempre più stringenti e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.

Diesel (Pexels) PalermoLive

I provvedimenti dell’Unione Europea

I moderni filtri antiparticolato tendono ad autorigenerarsi durante la marcia, ma l’uso prevalentemente cittadino ostacola questo processo. L’usura o il guasto del filtro possono manifestarsi tra i 150.000 e i 200.000 chilometri, rendendone necessaria la costosa sostituzione, che in alcuni casi può raggiungere i 3.000 euro. Questa spesa ha spinto molti proprietari a rimuovere il dispositivo.

L’Europa è consapevole della circolazione di milioni di auto diesel senza filtro antiparticolato sulle sue strade. L’introduzione di normative più severe potrebbe imporre l’installazione del filtro o la rottamazione di numerosi veicoli, con conseguenti ripercussioni per i possessori di auto diesel.