Dichiarazione dei redditi: porta in detrazione il bonus mammoni | Falli restare a casa e paghi pochissimo

Figli adulti a carico - fonte pexels - palermolive.it
Se hai un figlio adulto ancora a casa, non è una cosa negativa, ecco le nuove regole sulle detrazioni per i figli a carico nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti modifiche all’articolo 12 del TUIR, ridefinendo i criteri per le detrazioni fiscali legate ai figli a carico. In particolare, il comma 11 della manovra stabilisce un nuovo limite anagrafico, che restringe la platea dei beneficiari tra i lavoratori dipendenti e i pensionati con carichi familiari. La norma arriva dopo il primo ridimensionamento del beneficio in seguito all’introduzione dell’assegno unico, segnando un ulteriore passaggio verso un sistema di sostegno maggiormente focalizzato.
Le detrazioni per i figli a carico, a partire dal 2025, non saranno più riconosciute per tutti indistintamente. Restano escluse, come già avviene oggi, le famiglie con figli fino a 21 anni che percepiscono l’assegno unico, in quanto la nuova misura ha assorbito il precedente beneficio. Le detrazioni continueranno invece a spettare per i figli con più di 21 anni fiscalmente a carico. Tuttavia, anche in questo caso, viene stabilito un tetto massimo di età, fissato a 30 anni, oltre il quale l’agevolazione non è più riconosciuta.
A differenza degli altri figli, quelli con disabilità accertata continuano ad avere diritto alla detrazione anche dopo il compimento dei 30 anni. La norma, infatti, non prevede limiti di età per i figli disabili, mantenendo la possibilità di cumulare il beneficio fiscale con l’assegno unico, indipendentemente dall’anagrafe. Questo rappresenta una tutela importante per i nuclei familiari più fragili, garantendo un sostegno continuativo a lungo termine.
Per continuare a beneficiare della detrazione fiscale è necessario che il figlio risulti fiscalmente a carico. Ciò significa che il suo reddito non deve superare i 4.000 euro annui se ha meno di 24 anni, o i 2.840,51 euro se ha un’età superiore. È essenziale che il contribuente dimostri il rispetto di tali soglie per ogni periodo d’imposta, presentando la documentazione necessaria nella dichiarazione dei redditi o ricevendo il beneficio direttamente in busta paga.
I nuovi limiti temporali
Secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare del 14 maggio 2025, la detrazione per i figli a carico decorre dal mese del compimento dei 21 anni e termina il mese precedente al compimento del trentesimo anno di età. Questo intervallo temporale rappresenta la nuova finestra in cui il beneficio può essere riconosciuto, purché il figlio soddisfi i requisiti reddituali e risulti a carico del contribuente.
Un aspetto innovativo della Manovra riguarda l’estensione del beneficio ai figli affiliati e ai figli del coniuge deceduto, purché conviventi con il contribuente. Anche in questi casi, la detrazione è riconosciuta nel rispetto delle condizioni generali. In presenza di più genitori aventi diritto, si applicano le regole fiscali previste per la ripartizione delle detrazioni, garantendo equità e coerenza nel trattamento.
Il calcolo della detrazione teorica
La detrazione base per ciascun figlio a carico resta fissata a 950 euro. Tuttavia, tale importo viene rimodulato in base al reddito del contribuente. La formula da applicare è: 950 euro moltiplicato per il rapporto tra la differenza di 95.000 euro e il reddito complessivo, diviso per 95.000. Con l’aumentare del numero dei figli, la soglia di riferimento si alza di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo, consentendo di adattare il beneficio alla composizione familiare.
Un lavoratore con reddito di 30.000 euro e un solo figlio a carico calcola la detrazione applicando la formula: 950 x (95.000 – 30.000) / 95.000. In questo caso, la detrazione spettante è di circa 650 euro. Se i figli a carico sono tre, la soglia diventa 125.000 euro e la detrazione per ciascun figlio sale a circa 722 euro. Questi esempi mostrano l’impatto concreto delle modifiche introdotte, evidenziando l’importanza del nuovo meccanismo di calcolo.