Dichiarazione dei redditi, congelati i rimborsi a migliaia di contribuenti: per chi supera la soglia di solo 1 cent è automatico | Perdi tutto
Dichiarazione dei redditi - fonte pexels - palermolive.it
Rimborso 730/2025: quando può essere bloccato dall’Agenzia delle Entrate e cosa sono i controlli preventivi
Molti contribuenti confidano nel fatto che, una volta presentato il modello 730 e maturato un credito Irpef, il rimborso fiscale venga erogato rapidamente, di solito nella busta paga successiva alla trasmissione della dichiarazione. Tuttavia, questo automatismo può subire delle interruzioni, poiché in alcuni casi l’Agenzia delle Entrate dispone controlli preventivi che possono rallentare l’iter di liquidazione. La conseguenza è uno slittamento del rimborso anche di diversi mesi, a seconda della complessità della verifica.
L’Agenzia delle Entrate può bloccare temporaneamente l’erogazione del rimborso quando individua elementi di incoerenza nella dichiarazione dei redditi. Tali elementi possono riguardare modifiche significative apportate al modello 730 precompilato, la presenza di dati discordanti rispetto a quelli trasmessi da altri enti o l’indicazione di rimborsi particolarmente elevati. In questi casi, il fisco procede con accertamenti automatizzati o con la richiesta di documentazione per verificare la correttezza dei dati dichiarati.
Le dichiarazioni dei redditi che subiscono modifiche sostanziali rispetto alla versione precompilata sono tra le prime a essere passate al vaglio. Questo accade perché la precompilata si basa su dati ufficiali trasmessi da soggetti terzi, come banche, assicurazioni, enti previdenziali. Qualora il contribuente intervenga con variazioni che incidono notevolmente sull’ammontare del rimborso, scatta il campanello d’allarme che può portare alla sospensione temporanea della liquidazione.
Un altro fattore di rischio per il blocco dei rimborsi è l’importo. Quando il credito Irpef supera i 4.000 euro, anche in assenza di modifiche, il sistema attiva automaticamente un controllo preventivo. Questo meccanismo di salvaguardia serve a evitare che errori o comportamenti fraudolenti portino all’erogazione indebita di somme rilevanti. Il controllo può essere effettuato anche se la dichiarazione è stata presentata con l’assistenza di un Caf o di un intermediario abilitato.
Comunicazioni al contribuente in caso di blocco
Nel caso in cui venga disposto un controllo, l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di informare il contribuente. Se la dichiarazione è stata inviata direttamente, la comunicazione viene inserita nell’area riservata del sito dell’Agenzia e, contestualmente, viene inviata una mail di notifica. Quando invece l’invio è stato fatto tramite un intermediario, sarà quest’ultimo a ricevere l’avviso. La trasparenza delle comunicazioni è fondamentale per permettere al contribuente di conoscere le ragioni del ritardo.
I controlli preventivi possono essere effettuati entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione del 730, che nel 2025 è fissato al 30 settembre. Questo significa che il rimborso potrebbe non arrivare nella busta paga di luglio o agosto, ma slittare di diversi mesi. La legge prevede comunque un limite massimo: il rimborso deve essere erogato entro sei mesi dalla scadenza per l’invio della dichiarazione o dalla data di effettivo invio, se questa è successiva.
Controlli anche in caso di dichiarazioni presentate con Caf
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i controlli preventivi non riguardano solo le dichiarazioni presentate in autonomia. Anche quelle predisposte e inviate da Caf e professionisti possono essere oggetto di verifica. L’Agenzia delle Entrate non fa distinzione tra le modalità di trasmissione, ma valuta unicamente la presenza di elementi che potrebbero rendere necessario un accertamento più approfondito prima di procedere con il rimborso.
Infine, è importante ricordare che i controlli preventivi si affiancano ai controlli formali già previsti in materia di imposte sui redditi. Questo significa che anche dopo l’erogazione del rimborso, l’Agenzia può effettuare ulteriori verifiche, richiedendo la documentazione a supporto delle spese detratte o dedotte. Il contribuente deve quindi conservare con cura tutti i documenti relativi alla dichiarazione, al fine di tutelarsi in caso di controlli successivi.