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Studentessa trovata morta in un dirupo, indagini in corso: aveva mentito su imminente laurea

I carabinieri indagano sulla morte di Diana Biondi, studentessa 26enne il cui corpo senza vita è stato trovato nel pomeriggio di ieri, 1 marzo, in un dirupo a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Il padre della giovane aveva presentato denuncia di scomparsa il 27 febbraio. 

La Procura sta adesso cercando di ricostruire il quadro dell’accaduto. L’ipotesi più avvalorata, al momento, sarebbe quella del suicidio. Diana, che frequentava l’Università Federico II di Napoli, avrebbe mentito alla famiglia sulla laurea in Lettere moderne. Le mancava infatti un esame di latino ma aveva già annunciato ai parenti la data per discutere la tesi. 

Studentessa trovata morta in un dirupo, la vicenda

Lunedì il padre, non vedendola tornare a casa, aveva sporto denuncia. Secondo quanto ricostruisce Il Mattino, nel corso della giornata, l’uomo aveva provato a contattare la figlia ma il cellulare era irraggiungibile. Diana però gli aveva inviato diversi messaggi spiegando che doveva passare in biblioteca e in segreteria per consegnare una copia della tesi di laurea.  

Gli inquirenti hanno recuperato la borsa della ragazza con dentro i suoi documenti. Non si sa se abbia lasciato anche un messaggio per la famiglia.

Sotto choc la comunità di Somma Vesuviana

La morte di Diana Biondi ha profondamente scosso Somma Vesuviana. “È il momento dell’affetto, del raccoglimento. Il mio appello è a tutta la comunità di Somma Vesuviana affinché si stringa attorno alla famiglia di Diana. Lasciamo agli inquirenti la ricostruzione della dinamica degli eventi. Io come sindaco farò tutto quanto è nelle mie possibilità per far sentire alla famiglia di Diana affetto e vicinanza. Non lasciamoci andare a considerazioni e a giudizi, ma raccogliamoci con il cuore e dimostriamo il nostro essere comunità”. Così ha dichiarato il sindaco Salvatore Di Sarno.

Foto da Facebook

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Redazione PL