Avrebbe rincorso e minacciato con un coltello il suo ex e per questa ragione è stata denunciata dai carabinieri. Protagonista dei fatti è la giovane vittima della violenza sessuale di gruppo, avvenuta al Foro Italico di Palermo, nel luglio 2023. Per quella vicenda sono stati condannati sette imputati, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti.
Stando a quanto riferito da Ansa, secondo quanto al momento emerso, i carabinieri sono intervenuti su richiesta di alcuni passanti che avrebbero visto la ragazza con in mano un coltello rincorrere un giovane, che scappava in bicicletta. Quando i carabinieri sono arrivati, i due stavano passeggiando uno accanto all’altra. Tuttavia nello zaino della ragazza avrebbero trovato un coltello lungo trentaquattro centimetri. A quel punto lei avrebbe ammesso di aver agito nell’ambito di una lite.
“Lascio il patrocinio della mia assistita per lo stesso motivo per cui l’ho accettato, cioè per affermare il principio della tutela di chi subisce un sopruso e una violenza. Tuttavia le sue dichiarazioni pubbliche nel corso di varie interviste e i suoi comportamenti post processuali mi inducono a riconsiderare la sua personalità e la narrazione stessa di quanto le è accaduto rispetto a quella fatta a me quando ha richiesto il mio patrocinio professionale e che ha portato al risultato processuale della condanna degli imputati”. Così dice l’avvocato Carla Garofalo, secondo quanto riporta Ansa. Il legale ha assistito la giovane nei processi sia per la violenza sessuale che in quello di revenge porn.
“Apprendo – aggiunge – che lei stessa di recente si è resa parte attiva di comportamenti violenti mirati al ferimento di un ragazzo con cui aveva avuto un rapporto sentimentale”.
“Tutto questo fa venir meno le ragioni che mi avevano portato ad assumermi il suo patrocinio, cioè la difesa della parte più debole e della libertà di scelta delle donne – aggiunge l’avvocato – Se è lei stessa a mettere in opera comportamenti del tutto aderenti a un modello sociale violento e maschilista e offensivi del diritto, non sarò più io a difenderne le ragioni”.