Dentista low cost: migliaia di nuovo sotto ferri dopo 1 settima | Il conto alla fine è salatissimo, ecco quanto paghi

Dentista low cost - fonte pexels - palermolive.it
Risparmiare sul dentista è possibile, ma in alcuni casi una spesa inizialmente bassa può nascondere un tranello
Negli ultimi anni, l’Albania si è affermata come la destinazione preferita dagli italiani per il cosiddetto turismo dentale, attirando ogni anno circa 50 mila persone in cerca di cure odontoiatriche a basso costo. A seguire, anche Croazia, Romania e Turchia si posizionano tra le mete più ambite. Tuttavia, dietro la promessa di un risparmio considerevole si nascondono rischi concreti, spesso sottovalutati da chi decide di partire. Secondo i dati presentati al Congresso della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, in un caso su tre i pazienti si ritrovano a dover intervenire nuovamente al rientro, a causa di complicazioni anche gravi.
Le cure più richieste all’estero riguardano impianti, protesi fisse e mobili, interventi complessi che vengono eseguiti in tempi ristretti, spesso entro dieci giorni. La velocità, unita a costi che possono essere fino a tre volte più bassi rispetto all’Italia, rappresenta una forte attrattiva. Le campagne pubblicitarie sui social media contribuiscono ad alimentare questo fenomeno, con promesse allettanti e offerte last-minute. Tuttavia, la mancanza di diagnosi approfondite e controlli post-operatori rappresenta una delle principali cause dei problemi che emergono dopo qualche mese.
Il quadro che emerge dagli esperti è preoccupante: il 60% dei casi di insuccesso odontoiatrico dopo cure all’estero riguarda infezioni, ascessi, difficoltà masticatorie e perdita degli impianti. Spesso queste complicazioni fanno lievitare i costi a livelli superiori rispetto a quelli inizialmente risparmiati. Il rischio, oltre al danno economico, è quello di compromettere seriamente la salute orale, rendendo necessari interventi correttivi molto più invasivi.
Paradossalmente, mentre tanti italiani scelgono l’estero per motivi economici, la qualità delle cure in Italia resta tra le più alte al mondo. L’analisi delle pubblicazioni scientifiche dell’ultimo decennio colloca il nostro Paese nella top ten globale per la parodontologia e la gestione delle patologie gengivali. Tuttavia, come osserva Francesco Cairo, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, la tentazione del “low cost” continua ad avere la meglio sulla sicurezza e sull’efficacia delle terapie.
L’allarme lanciato anche dalle ambasciate
La preoccupazione per il crescente flusso di pazienti italiani in cliniche straniere ha spinto perfino l’ambasciata italiana a Tirana a diffondere un comunicato per mettere in guardia dai potenziali rischi. Le strutture non sempre rispettano standard di qualità adeguati, i materiali utilizzati possono essere scadenti e spesso manca una corretta gestione del percorso terapeutico. Le conseguenze si fanno sentire mesi dopo, quando le cure approssimative iniziano a manifestare i propri effetti negativi.
Un altro aspetto critico riguarda la pianificazione delle cure. Spesso il trattamento viene deciso solo sulla base di una lastra radiografica inviata online, senza una visita clinica completa. Questo approccio riduttivo ignora l’importanza di una valutazione globale delle condizioni del paziente, incluse patologie pregresse o infiammazioni latenti. Inoltre, l’accelerazione dei tempi non permette ai tessuti ossei e gengivali di guarire correttamente prima dell’inserimento di impianti e protesi.
L’esperienza inglese conferma i rischi
Anche nel Regno Unito il problema è sentito: secondo la British Dental Association, il 94% dei dentisti britannici ha trattato pazienti con complicazioni dopo cure dentali ricevute all’estero. Gli eventi avversi, gravi nel 60% dei casi, spaziano da infezioni a fallimenti implantari. Queste esperienze internazionali rafforzano l’idea che risparmiare sulla salute dentale possa trasformarsi in un investimento sbagliato, con costi umani ed economici elevati.
In conclusione, affidarsi a professionisti qualificati in Italia può garantire non solo risultati migliori, ma anche una gestione più sicura e personalizzata del percorso terapeutico. La qualità, i materiali certificati e i protocolli ben definiti sono gli strumenti fondamentali per preservare la salute della bocca. Scegliere l’opzione più rapida ed economica può sembrare conveniente, ma spesso si traduce in una spesa maggiore, accompagnata da delusione e disagi. La prudenza, in ambito sanitario, resta la miglior forma di risparmio.