Cronaca di Palermo

Da Ballarò a Bagheria: due sicari “invisibili” per un omicidio efferato

Maria Castronovo, la badante reo confessa dell’omicidio di Maria Angela Corona, per reclutare i due sicari che hanno materialmente commesso il delitto ha fatto un salto a Ballarò. Ha intercettato Morel Diehi Guy, originario della Costa d’Avorio, e gli ha proposto 15 mila euro per dare una “lezione” alla zia. Morel ha accettato, ed ha coinvolto Toumani Soukouna, un giovane dl Mali arrivato nel 2014 a Lampedusa, su un barcone proveniente dalla Libia.

DUE “INVISIBILI”

Morel abitava a Palermo con la madre che fa la badante, in un piccolo appartamento di via Marinuzzi, mentre Toumani Soukouna era ospitato dalla missione Speranza e Carità di Biagio Conte. I volontari della comunità sono molto amareggiati da quanto è accaduto, come ha scritto Salvo Palazzolo di Repubblica, che ha raccolto le loro considerazioni. «Deploriamo qualsiasi gesto di violenza che mette l’uno contro l’altro ─ hanno detto ─. Anche se fatto da poveri disgraziati, strumentalizzati e plagiati da persone senza scrupoli». Perché di fatto i due assassini per sbarcare il lunario passavano le loro giornate fra Ballarò, la Stazione centrale e via Oreto, cercando di sfuggire a qualsiasi controllo in quanto avevano il permesso di soggiorno scaduto. In pratica erano due “invisibili”, come in giro ce ne sono tanti.

IL GIORNO DEL DELITTO

Nella ricostruzuione fatta dagli inquirenti, martedì mattina Maria Castronovo è andata a prelevare a Ballarò con la sua macchina i due extracomunitari, e li ha portati nella casa del padre della vittima. La Corona è arrivata da li a poco, e non appena è entrata nell’appartamento è stata aggredita e strangolata dai sicari con una corda. Il suo cadavere è stato quindi caricato nel bagagliaio dell’auto della nipote e portato fino al ponte della Provinciale 16, dove è stato scaricato e abbandonato. Dopo due giorni è stato rinvenuto solo il tronco: il resto, compreso la testa, forse è stato dilaniato da cani randagi e animali selvatici.

CONFESSIONE E PENTIMENTO

Maria Castronovo ha confessato e si dice pentita. Ha provato a giustificare il suo gesto, raccontando i maltrattamenti subiti fin da piccola dalla zia, ma i vicini sussurrano tutt’altro. Parlano della vittima come di una persona gentile e premurosa. Solo che, forse, aveva scoperto che si appropriava delle pensioni di due zii incapaci di intendere e volere che le erano affidati come tutrice. Comunque i due stranieri extracomunitari, al momento non hanno ancora confermato la versione di chi li avrebbe ingaggiati per uccidere.


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Published by
Pippo Maniscalco