Coronavirus in Sicilia: 695 nuovi casi positivi e 11 decessi

Il Coronavirus continua ad imperversare nella penisola spaventando tutti gli italiani. E la Sicilia, ovviamente, non fa eccezione. Nonostante le misure restrittive varate dal Governo di Giuseppe Conte nel nuovo decreto, i dati statistici dei contagi da Covid-19 continuano ad aumentare. Sono 695 i casi in più rispetto alla giornata di ieri, dato che porta gli attualmente positivi a 10.555, come emerge dal bollettino di oggi 25 ottobre. Sono 737 le persone ricoverate, di cui 95 in terapia intensiva. 18 i guariti. Si registrano invece undici nuove vittime da covid-19: il totale sale così a 428. I tamponi effettuati sono 5.193.

I nuovi casi siciliani di coronavirus sono così suddivisi: 194 casi a Palermo, 227 a Catania, 52 a Messina, 14 a Trapani, 15 a Siracusa, 98 a Ragusa, 21 a Enna, 28 ad Agrigento e 46 a Caltanissetta.

CORONAVIRUS IN ITALIA

Oggi 21.273 nuovi casi con 161mila tamponi. I morti sono 128. Sono 222.241 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 19.059 più di ieri. Di questi, secondo i dati del ministero della Salute, 12.006 sono ricoverati nei reparti ordinari, con un incremento rispetto a sabato di 719, altri 1.208 sono nelle terapie intensive (+80) mentre 209.027 sono in isolamento domiciliare, con un aumento di 18.260 in un giorno. Le persone guarite e dimesse sono invece 266.203, con un incremento di 2.086.

ORLANDO CHIEDE CHIAREZZA “TROPPI DPCM E ORDINANZA”

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che sarà in vigore a partire da lunedì, almeno fino al 24 novembre con misure più restrittive per cercare di contenere la nuova ondata di contagi in Italia. “Ancora una volta ricominciano numerosi i DPCM e le Ordinanze del Presidente della Regione – scrive sul proprio profilo facebook il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – Ancora una volta si annunciano chiusure e restrizioni alle attività produttive e alle attività scolastiche. Chiusure e restrizioni necessarie per frenare i contagi da Covid-19 ma che potrebbero comportare un danno irreparabile al tessuto economico e sociale già indebolito nella nostra regione”.

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Francesca Catalano