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Corruzione, la Procura di Palermo chiede rinvio a giudizio per l’assessore regionale Elvira Amata

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’Assessore regionale al Turismo, Elvira Amata (FdI) e dell’imprenditrice Marcella Cannariato. L’accusa è di corruzione. L’indagine riguarda l’assunzione del nipote dell’assessore in una società della Cannariato, moglie del patron di Sicily By Car Tommaso Dragotto, interessata a un finanziamento per una manifestazione da lei organizzata. Amata in cambio di un lavoro per il figlio della sorella prematuramente deceduta, avrebbe “sponsorizzato” l’evento su “Donne, economia e potere” del dicembre 2023.

Dalle numerose intercettazioni è emerso che l’assessore avrebbe versato 30mila euro in cambio dell’assunzione di Tommaso Paolucci nella società in cui la Cannariato era rappresentante legale. Per il nipote dell’assessore era compreso anche l’alloggio in una struttura ricettiva. Amata aveva detto ai magistrati che aveva agito solamente per aiutare il nipote dopo il grave lutto avuto.

Secondo la Procura “Amata, quale pubblico ufficiale in quanto assessore al Turismo della Regione Sicilia, si è fatta promettere e dare – come scritto nel capo di imputazione – da Caterina Cannariato, legale rappresentante della A&C Broker Srl, le utilità consistenti nella assunzione del nipote nonchè nel pagamento delle spese per l’alloggio” in un albergo di Palermo.

Le reazioni della politica

 “Un governo che cade sempre più in basso: ieri Cuffaro e la Dc e oggi la richiesta di rinvio a giudizio dell’assessore al Turismo, Elvira Amata. Schifani ha scelto una squadra di governo che fa acqua da tutte le parti e adesso non ha altra scelta che rimuovere pure lei. Mi chiedo come un presidente della regione si ostini a continuare a governare in queste condizioni. Una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per l’Amata che con il suo assessorato ha la discrezionalità di stanziare dei fondi è una follia pura. Schifani abbia un sussulto di dignità, rimuova l’Amata immediatamente e si dimetta che i danni che ha fatto in questi ultimi tre anni sono enormi e non usi due pesi e due misure così come ha fatto con gli assessori dalla Dc, incredibilmente non indagati, faccia lo stesso con la Amata”. A dirlo il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera.

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Redazione PL