CONFERMATO DAL GOVERNO – Vacanze obbligatorie entro il 30 giugno: chiedile subito o perdi tutto | Non te le pagano

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Milioni di lavoratori rischiano di perdere i giorni di ferie maturati senza ricevere alcun indennizzo.
L’estate è alle porte e in tantissimi stanno organizzando le proprie vacanze. Spiagge, montagna, città d’arte o viaggi all’estero: qualunque sia la meta, il desiderio è uno solo, staccare la spina. Tuttavia, tra sogni di relax e prenotazioni last minute, c’è una scadenza poco nota ma fondamentale che potrebbe trasformare le ferie in un’amara delusione.
Molti lavoratori italiani, infatti, accumulano ferie da anni senza riuscire a utilizzarle. Per scelta? Spesso no. Le esigenze dell’azienda, il carico di lavoro o la mancanza di personale spingono a rimandare di mese in mese, anno dopo anno. Ma ciò che pochi sanno è che le ferie non sono un credito illimitato nel tempo. Anzi, possono andare perse se non rispettano precise tempistiche previste dalla legge.
Un errore comune è credere che, se non si utilizzano, le ferie restino comunque “lì”, pronte per essere godute o trasformate in denaro alla fine del rapporto. Ma non è così. Non solo la monetizzazione è vietata salvo in casi specifici, ma il rischio concreto è che i giorni vadano cancellati. E non sarà possibile recuperarli in nessun modo, né economicamente né contrattualmente.
La normativa italiana è molto chiara al riguardo, e se non conosci le regole rischi di trovarti a luglio con un pugno di mosche in mano. Lavoratori dipendenti, fate attenzione: il tempo per agire è poco.
Cosa dice davvero la legge: ecco perché il 30 giugno è cruciale
Secondo quanto stabilito dall’art. 10 del D. Lgs. n. 66/2003, ogni lavoratore dipendente deve utilizzare almeno due settimane di ferie nell’anno in cui le matura. Le eventuali ferie residue, visibili in fondo alla propria busta paga, vanno godute entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno di maturazione. In pratica, le ferie maturate nel 2025 vanno godute per metà entro il 2025 stesso e il resto entro e non oltre il 30 giugno 2027.
Oltre questa data, se il datore di lavoro ha rispettato determinati obblighi di comunicazione e organizzazione, il diritto del lavoratore può considerarsi estinto. Ma attenzione: il datore non può semplicemente “cancellare” le ferie accumulate. Prima deve dimostrare di aver messo il dipendente nella condizione effettiva di fruirne. Questo è ciò che stabilisce la giurisprudenza europea e italiana.
Ferie forzate, diritti violati? Quando il datore può imporle
Un altro nodo riguarda le ferie forzate. Può il datore obbligare i dipendenti a prendersi le ferie senza accordo? La risposta, sorprendentemente, è: dipende. In linea generale, il datore non può imporre periodi di ferie senza un congruo preavviso. Secondo l’art. 2109 del Codice Civile, la programmazione delle ferie deve tenere conto delle esigenze aziendali, ma anche di quelle del lavoratore, e deve essere comunicata per tempo.
Tuttavia, esistono situazioni particolari in cui le ferie forzate sono legittime. Per esempio, durante la chiusura estiva, lavori di ristrutturazione, sospensioni imposte dalle autorità o cali produttivi significativi. In questi casi, l’azienda può richiedere ai dipendenti di andare in ferie anche senza il loro consenso, purché il motivo sia oggettivo e documentabile.