CONFERMATO CASSAZIONE – Posto di blocco, da oggi serve un mandato o non ti possono fermare | Il tuo nuovo diritto nel Codice stradale

Posto-di-blocco (motorzoom.it) - palermolive

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Le regole sono cambiate: ecco cosa puoi (e non puoi) fare quando vieni fermato dalla polizia.

Il 2025 ha portato con sé una valanga di novità nel Codice della Strada. Dalle sanzioni più severe per chi guida con lo smartphone in mano, alle nuove regole per monopattini e bici elettriche, la riforma punta a migliorare la sicurezza stradale. Ma non solo: tra le novità più discusse, c’è una maggiore attenzione ai diritti degli automobilisti durante i controlli delle forze dell’ordine.

Ogni giorno migliaia di persone vengono fermate per controlli di routine. Alcune accettano senza fare domande, altre si sentono disorientate o addirittura intimidite. Ma quali sono i confini tra ciò che può fare la polizia e ciò che è richiesto al cittadino? E soprattutto, cosa cambia con il nuovo Codice?

Negli ultimi mesi, le sentenze della Cassazione hanno contribuito a ridefinire alcuni aspetti cruciali delle operazioni di controllo. L’attenzione si è concentrata soprattutto su un tema delicato: la perquisizione dell’auto. Il punto non è se sia giusto o sbagliato, ma se sia legale. Quando è possibile? E servono davvero un mandato o un sospetto fondato?

Nel nuovo scenario normativo, essere informati non è solo utile: è essenziale. Chi conosce i propri diritti è meno vulnerabile e più preparato a gestire un controllo in modo sereno ed efficace. Ed è proprio su questo aspetto che si gioca una delle partite più importanti del rapporto tra cittadini e forze dell’ordine.

Fermi tutti: cosa dice la legge?

Spesso ti sarà capitato di chiederti cosa succede se cambi strada prima di essere fermato da una volante. Ebbene, la legge è chiara: fintanto che non ricevi l’ordine diretto di fermarti, sei libero di proseguire, purché non guidi in modo pericoloso o scorretto. Nessun reato, nessuna multa. E se a fermarti è un’auto della polizia in borghese? Ricorda: devono mostrarti distintivo e documenti chiaramente, altrimenti sei autorizzato a non fermarti.

Durante un controllo stradale regolare, sei tenuto a mostrare patente e libretto. Non sei invece obbligato a esibire la carta d’identità, il codice fiscale o altri documenti. La patente è un documento di riconoscimento valido, e basta. Ma il vero nodo arriva quando l’attenzione degli agenti si sposta dall’infrazione al veicolo stesso.

posto di blocco (irpinianews) - palermolive
posto di blocco (irpinianews) – palermolive

Perquisizione dell’auto: serve davvero un mandato?

Ecco il punto centrale. Ti sei mai chiesto cosa fare quando vieni fermato dalla polizia e ti chiedono di perquisire la tua auto? È una situazione che può essere confusa e spaventosa, ma ci sono regole molto precise da conoscere. Il Codice della Strada consente ispezioni per motivi tecnici o di sicurezza: controllare il triangolo, il giubbotto riflettente, la pressione delle gomme, le luci. Tutto legittimo.

Ma quando si parla di perquisizione – ovvero l’apertura del bagagliaio per cercare droghe, armi o oggetti sospetti – entra in gioco il Codice Penale. E qui le cose cambiano. Una perquisizione profonda può essere eseguita solo in presenza di un fondato sospetto di reato. Non bastano un tatuaggio, l’aspetto fisico o un’infrazione minore. Se gli agenti procedono senza il mandato di un giudice, devono essere in grado di dimostrare che c’erano condizioni di urgenza assoluta. In tal caso, devono informare il procuratore entro 48 ore e ottenere una convalida entro le 48 ore successive. Se questo passaggio non viene rispettato, la perquisizione è illegittima e tutto ciò che viene trovato può essere dichiarato non utilizzabile in sede giudiziaria.