CONFERMATO CALDERONE – Lavoro, “Dovrete presentarvi per 4 ore”, da oggi garantita solo mezza giornata | Vi pagheranno quella intera

Infortunio sul lavoro - fonte pexels - palermolive.it (2)

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Infortunio sul lavoro e visite fiscali: cosa prevede la normativa e quante ore devi restare a casa ad aspettare il medico

In Italia ogni mese si registrano decine di migliaia di infortuni sul lavoro, molti dei quali purtroppo con esiti gravi o addirittura mortali. Di fronte a numeri così elevati, è naturale che ci si interroghi su quali siano gli obblighi per i lavoratori coinvolti, in particolare se siano soggetti a visite fiscali, così come avviene per chi è in malattia. La risposta, tuttavia, non è immediata e richiede di distinguere con precisione tra le competenze dell’Inps e quelle dell’Inail.

Dal 2017, con il messaggio n. 3265, l’Inps ha chiarito di non avere alcuna competenza in caso di infortunio sul lavoro. È l’Inail infatti a gestire ogni aspetto legato alla valutazione medica e giuridica del lavoratore infortunato. A confermare questa esclusività è intervenuta anche la Presidenza del Consiglio con la nota 246/2018. Ne deriva che il lavoratore che sospende l’attività per un infortunio non è soggetto ad alcuna visita fiscale da parte dell’Inps.

Una delle conseguenze più rilevanti della gestione Inail è che durante il periodo di infortunio non esistono fasce orarie di reperibilità a cui attenersi. Il lavoratore non è tenuto a rimanere in casa nelle consuete fasce 10-12 e 17-19, previste per le visite fiscali dei malati. Tuttavia, resta in vigore l’obbligo di adottare comportamenti coerenti con il percorso di guarigione, evitando attività che possano compromettere il recupero.

Sebbene non siano previste visite fiscali domiciliari, l’Inail ha comunque la facoltà di convocare il lavoratore presso le proprie sedi per visite di controllo. In tal caso, il lavoratore ha il dovere di rispondere alla convocazione e di sottoporsi alla visita medica, pena la decadenza dal diritto all’indennizzo. Allo stesso modo, non può rifiutare eventuali cure mediche o chirurgiche indicate dall’Istituto, se non per giustificato motivo.

Il caso particolare degli infortuni in itinere

Anche gli infortuni in itinere, ossia quelli avvenuti durante il tragitto casa-lavoro o nel percorso per consumare i pasti, rientrano nella competenza dell’Inail. Le regole, in questo caso, non cambiano: il lavoratore coinvolto non sarà soggetto a visite fiscali né a vincoli di reperibilità. Resta fermo l’obbligo di seguire le disposizioni sanitarie e di rispondere ad eventuali convocazioni da parte dell’Inail.

Chi subisce un infortunio deve immediatamente informare il proprio datore di lavoro, personalmente o tramite un terzo. È poi necessario rivolgersi al medico curante, al medico aziendale o al Pronto Soccorso, a seconda della gravità dell’infortunio. Il medico rilascerà un certificato con la diagnosi e la prognosi, che sarà trasmesso per via telematica all’Inail.

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Infortunio sul lavoro – fonte pexels – palermolive.it

Adempimenti del datore di lavoro e del lavoratore

Una volta ottenuto il certificato, il lavoratore ha l’obbligo di comunicare al datore di lavoro il numero identificativo e i giorni di prognosi. Il datore, a sua volta, ha due giorni per presentare la denuncia di infortunio all’Inail. In caso di inadempienza da parte del datore, il lavoratore potrà rivolgersi direttamente alla sede Inail con copia del certificato per regolarizzare la propria posizione.

Pur non essendo sottoposto a visita fiscale, il lavoratore infortunato deve rispettare tutte le prescrizioni mediche e comportarsi in modo da non pregiudicare il recupero. L’assenza di controlli domiciliari non significa libertà assoluta: ogni condotta non conforme alle indicazioni terapeutiche può comportare la sospensione del trattamento economico e delle tutele assicurative. Conoscere questi aspetti è fondamentale per tutelare i propri diritti e per affrontare correttamente il periodo di assenza dal lavoro.