Economia

Con le frodi del Reddito di cittadinanza lo Stato ha perso 174 milioni

Un’altra bufera sul Reddito di cittadinanza, dopo l’ultima inchiesta. Quella che ha smascherato 5mila furbetti. È stato il caso più clamoroso di una frode che, nei gli ultimi due anni, è costata allo stato ben 174 milioni. E riesplode la polemica politica. Più che furbetti, si tratta di veri e propri ladri. I numeri e le storie raccolte dagli inquirenti su chi nel corso del tempo ha incassato il reddito di cittadinanza senza averne diritto, non sfigurano davanti a quelle delle più temibili organizzazioni criminali. C’è chi ha incassato il sussudio pur possedendo ville e auto di lusso, c’è chi ha sfruttato, addirittura, l’onere di dover mantenere figli in realtà inesistenti. Secondo gli accertamenti dei carabinieri e della guardia di finanza, in due anni il valore delle truffe sul reddito ammonta a quasi 174 milioni di euro: 48 accertati dall’Arma, e altri 127 dalle fiamme gialle.

CONTROLLATI OLTRE 87.000 SOGGETTI, RISCONTRATE 4.839 IRREGOLARITÀ

Il lavoro degli investigatori è capillare. L’ultima maxi operazione ha consegnato alla giustizia 5mila irregolari, concentrati a centro sud. Cinque le regioni nell’occhio del ciclone: Campania, Puglia, Abbruzzo, Molise e Basilicata. Dopo le denunce scatta la revoca del sussidio. È già successo 26mila volte nel 2020, 90mila nel 2021. Le forze dell’ordine lavorano, ma le segnalazioni partono tutte a valle. Anche perché le “banche dati” non si parlano. E inoltre, finora, sono mancati i controlli preventivi. Il governo, con la prossima manovra ha però annunciato una stretta. Basterà a fermare i ladri?

48 MILIONI ACCERTATI DAI CARABINIERI, 127 DAI FINANZIERI

Gli incassi illeciti accertati dai carabinieri tra il 2019 e il 2021 sono stati 48 milioni. Da sommare agli oltre 127 della guardia di finanza. Dovrebbero bastare questi dati a far suonare un enorme campanello d’allarme sul Reddito di cittadinanza, che rappresenta la misura bandiera dei 5 Stelle. È stato introdotto nel primo governo Conte. Poi è stata rinnovata dal Conte bis, e ora anche da Draghi. Nel frattempo le continue inchieste della magistratura che continuano a portare alla luce truffe milionarie, con finti poveri e beneficiari anche fra i boss della criminalità organizzata, e scuotono inevitabilmente la politica. Al centro delle polemiche ovviamente finiscono quei nove miliardi della legge di bilancio destinati al sussidio, uno in più dello scorso anno.

FRONTE COMUNE DI RENZI CON IL CENTRODESTRA

Nelle ultime ore c’è un nuovo fronte comune che vede Renzi assieme al centrodestra. Tutti assieme chiedono a Draghi di destinare i soldi del Reddito al taglio delle tasse. Inoltre Salvini ha anche annunciato un pacchetto di proposte per cambiare questa legge, e dare aiuto solo a chi ha bisogno. A difendere questo discusso provvedimento restano soltanto i 5 Stelle, in particolare Di Maio. Che però apre a modifiche, pur sottolineando che le truffe riguardano solo l’uno per cento dei casi. Contrario all’abolizione anche il Pd, che tuttavia insiste nel chiedere una stretta. Nella legge di bilancio in approvazione sono già previste delle modifiche, introdotte dal ministro del Lavoro Orlando. L’assegno verrà sospeso dopo il secondo rifiuto di un’offerta di lavoro. Mentre dopo il primo, scatterà comunque una riduzione progressiva del sussidio. Una voce fuori dal coro è quella di Beppe Grillo, che propone un reddito universale.

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Pippo Maniscalco