Politica

CIAO di Renzi: è davvero un acronimo, o un addio a Conte?

Durissimo affondo di Matteo Renzi contro il Governo. In una conferenza stampa ha detto che Italia Viva ha sessantuno punti di dissenso sul Recovery plan presentato da Conte, definendolo un piano che manca di ambizione e senz’anima. Inoltre, secondo lui, si vede chiaramente che non è scritto da un’unica mano, ma che è un collage talvolta raffazzonato. Ma il leader di Italia Viva è andato anche all’attacco degli alleati grillini, criticando tutti i loro argomenti bandiera, dal Mes sanitario, all’Alta velocità e alla giustizia. Un vero e proprio ultimatum quello di Renzi, che ha dato a Conte, al massimo, un paio di settimane di tempo: «Non si può tirare troppo per le lunghe ─ ha detto ─. Se c’è l’accordo bene. Si va avanti. Noi speriamo che l’accordo ci sia. Ma se non c’è l’accordo è evidente che faranno senza di noi, e quindi le ministre Bellanova e Bonetti ritireranno il loro incarico, si dimetteranno».

CIAO: ACRONIMO O ADDIO?

Renzi non fa nessuno sconto al Premier, e boccia su tutta la linea la bozza del Recovery plan di Palazzo Chigi. E rilancia il suo piano: sono sessantuno i motivi di dissensi e le controproposte che la delegazione di Italia Viva porterà al ministro Gualtieri mercoledì. Il progetto che viene contrapposto al Recovery plan è racchiuso nell’acronimo CIAO: Cultura, Infrastrutture, Ambiente e Opportunità. Che evidentemente non è casuale, ed anzi appare troppo malizioso per non fare pensare che il senatore di Scandicci si stia davvero preparando al “ciaone” nei confronti del presidente del Consiglio. Riecheggia anche lo “stai sereno” che i fiorentino, all’epoca del suo debutto sulla scena nazionale come segretario del Partito Democratico, mandò a Enrico Letta. Ci si chiede se questa volta Renzi continuerà fino in fino il suo attacco, oppure all’ultimo, come successo tante altre volte, troverà la maniera per evitare una traumatica rottura. All’inizio del nuovo anno si saprà.

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Pippo Maniscalco