“C’è qualcosa che a noi non torna, ci sono troppe cose strane”. Non si danno pace Gabriele e Roberta Cinà, i fratelli di Simona, la ventenne che all’alba di ieri è stata trovata senza vita in una villa di Bagheria dove si stava svolgendo una festa di laurea privata. La notizia della morte della ragazza è giunta ai familiari come un fulmine a ciel sereno: “L’abbiamo saputo perchè mia madre ha chiamato mia sorella, in pensiero, perchè non la sentiva da un po’ – racconta Roberta, gemella di Simona -. Ha risposto un’altra persona dicendo che Simona non stava bene, dicendo di venire, quindi non ci hanno detto niente. Simona quasi sicuramente era già morta, noi siamo andati in villa e quando siamo arrivati era già morta”.
I due fratelli elencano i punti oscuri della vicenda: “Siamo arrivati non c’era niente, era tutto pulito. Zero alcol in giro, nulla – racconta Gabriele -. Una festa con 80 persone e non c’era niente che potesse essere chiamato festa, c’era ancora il dj set e basta”.
I ragazzi raccontano di non aver trovato resti di torta o cocktail e che i pochi partecipanti rimasti erano “zitti, in un angolo, bagnati, con le tovaglie, tra il confuso e l’incredulo”. I presenti hanno parlato di un malore ma i due giovani non sono convinti: “Non ritroviamo neanche i vestiti di mia sorella, l’abbiamo ritrovata con il costume e i vestiti non li abbiamo trovati. Solo le scarpe. Aveva al polso un bracciale a cui teneva tantissimo, che era di mia mamma e le diceva sempre di conservarlo e di non perderlo mai, e l’abbiamo trovato nella borsa conservato quindi Simona non stava male da non capire che doveva avere cura delle cose… è impossibile che abbia perso i vestiti”.
“Non vogliamo puntare il dito su nessuno – concludono i due – non vogliamo dire niente di affrettato ma sicuramente c’è qualcosa che non va”.