Registrati casi di scabbia al plesso Fava dell’ICS Monti Iblei-V.E. Orlando di Palermo. La circolare, emessa dalla dirigente Maria Letizia Russo e rivolta a docenti, personale ATA e genitori, riferisce che la scuola ha già messo in atto tutte le procedure suggerite dal Ministero della Salute, con accurata pulizia dei locali, degli arredi e del materiale didattico, e chiede la collaborazione dei genitori per la tempestiva individuazione di altri eventuali casi.
“Con la presente si comunica che questa istituzione scolastica è venuta a conoscenza di casi di
scabbia nel plesso Fava ed ha provveduto a sanificare gli ambienti – recita la circolare -. La scuola ha già messo in atto tutte le procedure suggerite dal Ministero della Salute (accurata pulizia dei locali, degli arredi e del materiale didattico). Al fine di rassicurare le SS.LL. si rende noto che la scabbia non è una malattia grave e guarisce senza conseguenze quando adeguatamente trattata. L’acaro vive a contatto del corpo, non nell’ambiente. È, pertanto utile osservare le consuete norme di igiene personale”.
Le zone prevalentemente interessate sono le superfici laterali delle dita, i polsi, i gomiti, le ascelle, la linea della vita, le cosce, l’ombelico, i genitali, la parte inferiore delle natiche, l’addome, i contorni esterni dei piedi. Nei bambini di meno di 2 anni, l’eruzione è spesso vescicolosa e localizzata sulla testa, collo, palmo delle mani e pianta dei piedi. La parassitosi si trasmette mediante stretto contatto personale con una persona infetta (es. dormire nello stesso letto). La contagiosità inizia nel periodo precedente l’insorgenza dei sintomi e per tutto il periodo in cui il soggetto non viene trattato.
“La trasmissione indiretta attraverso abiti o altri effetti personali è possibile ma molto difficile – spiega la circolare -. I parassiti, infatti, non sopravvivono più di 3-4 giorni nell’ambiente al di fuori della pelle. Il periodo di incubazione è di circa 4-6 settimane. Per l’ambiente in generale non sono necessari interventi di disinfestazione, ma è auspicabile una accurata pulizia dei locali e degli arredi con i comuni detergenti. È norma di igiene comune, tuttavia, mantenere igienizzati quotidianamente con prodotti a base di derivati del cloro (candeggina) pavimenti, piastrelle e altre superfici lavabili quali struttura dei letti, comodini e altre suppellettili. La detersione deve essere seguita da risciacquo ed asciugatura”.
Quindi la richiesta di collaborazione scuola-famiglia: “In considerazione del fondamentale ruolo che la scuola e le famiglie devono svolgere nell’ambito della prevenzione, intensificazione e trattamento della scabbia, la collaborazione di genitori e i docenti è indispensabile per affrontare il problema in maniera adeguata – sottolinea la dirigente -. A tale scopo i genitori degli alunni/e sono invitati a consultare il proprio medico curante o il pediatra, qualora verificassero qualcosa di sospetto come bollicine o eventuali altri segnali come prurito specie di notte su tutto il corpo ma in particolare in corrispondenza delle dita delle mani, dei polsi, dei gomiti, delle ascelle e dell’addome. In caso di diagnosi di scabbia, le famiglie dovranno informare prontamente la scuola che potrà così assicurare un’adeguata vigilanza”.
Foto da sito ICS Monti Iblei-V.E. Orlando