Cultura

Alla palermitana Carmen Frisina il Premio “Dante e la Divina Commedia”

Il linguaggio pittorico dell’artista palermitana Carmen Frisina si connota per la rara capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore, trasmettendogli vibrazioni romantiche e poetiche.
Le sue opere conducono chi le osserva verso una dimensione del bello, anche metafisico.
Tra i temi focali dell’espressività di Carmen Frisina figura l’attesa, intesa come ricerca dell’uomo all’insegna del realismo e della soggettività.
Un’arte, la sua, che non annovera quale punto di inizio l’osservazione della natura, bensì l’arte stessa, attraverso un’impronta al contempo poetica e documentaria.
Alcune tra le sue opere hanno il pregio di riportare all’attenzione dello spettatore il tempo che fu, attraverso la rappresentazione in chiave romantica di siti storici e archeologici non più esistenti.
Una sorta di reportage moderno e soggettivo.
Qualità straordinarie che le hanno valso l’apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori, ma anche premi di grande prestigio, alcuni di rilevanza nazionale.
L’ultimo, in ordine cronologico, lo riceverà a Ravenna venerdì 25 marzo.
Si tratta, nello specifico, del Premio “Dante e la Divina Commedia” a cura di Giorgio Gregorio Grasso, docente universitario, storico e critico d’arte, direttore di Mediolanum Art Gallery e presidente della Fondazione Arte Contemporanea.

“PROFUMO DI PRIMAVERA”

Carmen Frisina si è aggiudicata un lusinghiero terzo posto, dopo Giovanni Rosazza e Achille D’Onofrio: l’unica siciliana a salire sul podio.
Un riconoscimento legato al numero di visualizzazioni, al gradimento sui social e alla valutazione dei componenti la giuria.
La graduatoria dei primi tre vincitori vede l’artista palermitana insignita per il suo dipinto “Profumo di primavera“.
Trecentotrentatrè le opere in tutto – selezionate tra migliaia dallo stesso Giorgio Gregorio Grasso –  realizzate da  pittori, fotografi e scultori, tanti quanti le terzine dell’opera magna, composta secondo i critici tra il 1304 e il 1321.
La mostra, itinerante si è rivelata un successo: gli artisti, come si evince dalle visualizzazioni, hanno centrato l’obiettivo di far ammirare i loro lavori sulla “Divina Commedia” a migliaia di persone.
Tutte le opere sono raccolte in un prestigioso volume edito dall’Istituto Nazionale di Cultura.
Il dipinto di Carmen Frisina è abbinato alla sesta terzina del Canto 1 dell’Inferno ( “Guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogni calle“).
L’esposizione itinerante ha rappresentato uno degli eventi più significativi delle celebrazioni in corso per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri.
Oltre che una straordinaria occasione per riscoprire il sommo poeta.
Il ciclo di esposizioni , nello specifico, ha toccato le città italiane legate alla vita di Dante Alighieri : tra esse, Parma, Ferrara e Ravenna, dove Carmen Frisina riceverà il riconoscimento.
Tappa conclusiva di un percorso culturale lungo sette mesi.

La pittrice palermitana Carmen Frisina

LE OSSERVAZIONI DELL’ARTISTA

Carmen Frisina non nasconde la legittima soddisfazione per essere stata invitata da Giorgio Gregorio Grasso a partecipare all’illustrazione della Divina Commedia.
“Il professore – spiega -già mi conosceva per via di alcune mie esposizioni a Venezia e a Milano: i miei dipinti gli erano piaciuti”.
“Quando mi ha telefonato – racconta – sono stata entusiasta, sia per la gratificazione che per la mia presenza a un evento così importante”.

CENNI SU CARMEN FRISINA

Nata a Palermo, dove vive con la sua famiglia, ha ereditato l’ amore per la pittura dal padre, appassionato d’arte.
Da giovane, sceglie di seguire un itinerario di studi che la condurrà fino alla laurea presso la facoltà di Economia e Commercio del capoluogo siciliano.
E, successivamente, all’insegnamento di discipline economiche e aziendali.
Continua però a coltivare un forte sentimento di ammirazione per l’arte pittorica, specialmente quella degli impressionisti.
Ha compiuto numerosi viaggi sia in Italia che all’estero per visitare le più importanti pinacoteche. Esperienze culturali che rafforzano in lei la voglia di dare spazio alla creatività e all’arte espressiva attraverso la pittura.
Una forte inclinazione che si concretizzerà nel 2013.
In quell’anno, dopo essere andata in pensione, decide di intraprendere un percorso artistico, esperienza alla quale avrebbe da sempre voluto dedicarsi.
Le sue fonti di ispirazione e gli elementi che la attraggono maggiormente sono i paesaggi siciliani, i limoneti, il mare e le attività campestri e artigianali.
Per Carmen Frisina inizia dunque una nuova avventura, alla ricerca dello spazio e dei colori, con il supporto di internet e qualche ora di lezione presso l’Università Europea del Tempo Libero di di Palermo.

LE OPERE

Già dai primi lavori, si evincono i tratti distintivi che accompagneranno costantemente la pittura dell’artista.
Quello più immediatamente riconoscibile, è il profondo legame con la terra natia, che si accompagna alla rara capacità di cristallizzare nei dipinti, le luci, i profumi e i colori dei luoghi.
Gli orizzonti pittorici si evolvono, divenendo sempre più personali nel tempo.
Un’altra qualità pittorica è rappresentata dalla potenza descrittiva ed evocativa che esalta il valore storico dei beni storici, anche se non più esistenti.
In tal senso, sono emblematiche due delle sue opere più note e apprezzate, “Serra e laghetto del villino Florio all’ Olivuzza” e “U scaru vecchiu“.

Published by
Marianna La Barbera