Carcere Malaspina: ispettore capo della polizia penitenziaria aggredito da detenuto

Ennesimo atto di violenza all’interno del carcere minorile di Palermo. Ieri, un detenuto ha ferito un ispettore capo della Polizia Penitenziaria, comandante del reparto nella Casa Circondariale del Malaspina.

A segnalare l’episodio è il segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe, Donato Capece: Il detenuto voleva accedere all’ufficio matricola senza autorizzazione ed ha proditoriamente e vigliaccamente aggredito l’ispettore capo – dice il segretario – Altro personale di Polizia è intervenuto immediatamente per placare l’ira ingiustificata del detenuto. Credo ci si renda conto che così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. E purtroppo non vediamo azioni decise da parte di Ministero della Giustizia e Dipartimento della Giustizia Minorile e di comunità tese a tutelare i poliziotti, finalizzate a contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotte e poliziotti contusi, offesi e feriti e addirittura colpiti dal lancio di feci e urine dei detenuti, con celle devastate ed incendiate, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili”.

Una denuncia che parte da lontano, una situazione insostenibile: ormai non ci sono più neppure le parole per descrivere la violenza imperante nelle carceri italiane dove, a fronte di una ormai cronica carenza di organico (denunciata da tempo dagli agenti di Polizia Penitenziaria e dalle associazioni di categoria) si verificano  praticamente all’ordine del giorno episodi di aggressioni brutali inferte da detenuti altamente pericolosi ad agenti costretti ad operare in queste condizioni.

Capece ricorda che nelle ultime settimane il Sappe è sceso in piazza proprio per “denunciare le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei Baschi Azzurri.”

Interi reparti detentivi devastati, incendiati e distrutti, agenti sequestrati, maxi evasioni, fuoco e fiamme un po’ ovunque. E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria.

Per il Sappe anche il mInistro della Giustizia Alfonso Bonafede ha gravi responsabilità ed “è sempre più distante dalla ‘sua’ forza di Polizia, la Polizia Penitenziaria. Non ha indicato una soluzione concreta per fermare questa spirale di violenza: anzi, sembra che le proposte per rivedere i circuiti e le norme dell’ordinamento penitenziario, a partire dalla vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile, siano state abbandonate in qualche cassetto polveroso del Ministero. E’ inconcepibile che detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili! Ma un Guardasigilli non può occuparsi solo di anti-corruzione o pensare di confrontarsi solamente con il Garante dei detenuti (!) sulle tematiche del carcere: Bonafede sta con Caino o con Abele?”, conclude Capece.


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Published by
Francesca Catalano