Cronaca di Palermo

Borgo Nuovo in fiamme, due famiglie restano senza casa: “Vi prego, aiutateci!” | FOTO

I roghi che nelle giornate del 24 e 25 luglio hanno devastato Palermo hanno lasciato una ferita profonda soprattutto in alcune zone della città. Il quartiere Borgo Nuovo, ad esempio, ha visto consumarsi molteplici drammi, come quello di Valentina Lo Bua e della sua famiglia, sorpresa dalle fiamme mentre stava vegliando il nonno da poco deceduto. Non solo i danni alla casa di via Erice: le fiamme hanno bruciato la salma dell’uomo e ucciso il cagnolino di famiglia (CLICCA QUI PER LA VIDEO INTERVISTA).

Un altro dramma è quello che sta vivendo la famiglia Meli. Le fiamme in via Spadafora hanno lasciato senza casa Claudio, con moglie e due figli, e i suoi genitori. I due nuclei familiari vivevano nello stesso stabile, uno al piano inferiore, l’altro al piano di sopra. Il rogo purtroppo ha distrutto ogni cosa.  

Borgo Nuovo, il dramma della famiglia Meli

“L’abbattimento, il disagio, la tristezza, l’amarezza, il senso di abbandono, lo sconforto, il ricordo, oggi (a distanza di 4 giorni dalla TRAGEDIA) lasciano spazio alla rabbia – scrive l’uomo su Facebook pubblicando qualche scatto -. Non posso non condividere queste foto e non posso credere che nessuno si debba assumere le proprie responsabilità! Non ci possiamo accollare l’indifferenza e l’abbandono!!! Anni di richieste di intervento: email, PEC, amministratori di condominio, avvocati, per chiedere la bonifica… un intervento da parte del Comune. La duplice paura: 1) in inverno il rischio di esondazioni e la paura di cedimenti, a causa degli acquazzoni e dell’impossibilità del naturale scorrimento delle acque piovane a causa dei tappi creati dalla vegetazione e dalla “munnizza”; 2) in estate per il rischio di incendi. Cronaca di una morte annunciata.
Si, perché da li passa il canale “Passo di Rigano” (non so se detto Celona), che è una foresta, una giungla, dove buttano la spazzatura, dove sgorga un ruscello, dove la fitta vegetazione ha dato spazio alla crescita di una vera e propria fauna nella quale prolificano: zanzare, serpi nere, uccelli e ratti. Ditemi se è normale, ditemi se la mia famiglia deve pagare lo scotto di tutto questo!!! 😡!”. 

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Solidarietà in azione

Mentre il palermitano lamenta il silenzio delle istituzioni, la petizione lanciata dal fratello sulla piattaforma gofundme ha raccolto, ad oggi, poco più di 18mila euro. “AIUTATECI VI PREGO! – si legge nella discrezione – Ciao, mi chiamo Pierangelo Meli, ho aperto questa raccolta perché nella giornata di ieri 25/07/2023 la vita dei miei genitori e della famiglia di mio fratello è finita a causa di un incendio che ha devastato la casa lasciandoli in mezzo alla strada. Della casa è rimasto soltanto lo scheletro e nulla più! Vi prego di aiutarci nel condividere il più possibile se siamo in tanti basta veramente poco, AIUTO VI PREGHIAMO!”.

La solidarietà dei palermitani si fa sentire con messaggi sui social, offerte di beni, economiche, parole di conforto. L’organizzazione di un evento di solidarietà è in corso d’opera, mentre Claudio non smette di tenere i riflettori accesi sull’accaduto e di chiedere aiuto.

“Un silenzio che fa rumore”

“Rumore assordante di fiamme, dei vetri che scoppiano, degli abitanti che provano ad aiutarsi gli uni con gli altri – si legge in un post -. Rumore del pianto dei miei genitori, degli amici che venivano a stringerci in un abbraccio e che si ritrovavano a piangere assieme a noi. Rumore del calpestio dei detriti, dopo. Rumore, rumore, puzza di bruciato, di plastica, di metallo fuso, di legno arso. Emergenza diossina per il rogo a Bellolampo. Rumore tanto, anche quando ti addormenti a tarda notte perché la stanchezza è tanta ma il cervello continua a ricordare e macina. Rumore di quelli che ti abbracciano e ti fanno la spesa, rumore da chi ti saluta e (stringendoti la mano) ti mette in mano la carta da 20€ per darti qualcosa. Rumore della vergogna che, anche se non dovrebbe essere perché è amore, ma per me è pur sempre vergogna. Rumore di una marea di cose. Per il resto SILENZIO! Nessuno ci ha ancora contattati. Nessuna istituzione, nessuno del comune, della Regione, del quartiere, nessun sostegno di psicologi, nulla di nulla. Un SILENZIO che fa più RUMORE di tutto il fracasso descritto prima”.

Foto da Facebook

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Published by
Gina Lo Piparo