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Berlusconi: «Putin amico dolcissimo, ci scambiamo regali»

Dopo lo scontro e la pacificazione con Giorgia Meloni, in queste ultime ore ci sono stati due pesanti  interventi di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha comunicato ai giornalisti i nomi dei ministri di Forza Italia che avrebberofatto parte del nuovo governo, e, fra essi, c’era quello di Elisabetta Casellati alla Giustizia. Ha asserito che  c’era anche l’accordo con Meloni. Inoltre  ha parlato dei suoi rapporti con Putin,  ammettendo di aver avuto in regalo dal presidente russo diverse bottiglie di vodka per il suo compleanno.

Per quanto riguarda la Casellati, la presidente del Consiglio in pectore ha provveduto a smentire he al ministero della Giustizia ci sia già un nome, e l’entourage  di Berlusconi ha provato a  smentire l’amicizia con Putin. Gli stretti collaboratori di Berlusconi hanno negato decisamente l’interpretazione che accredita la «presunta ripresa» dei rapporti con il presidente russo spiegando che l’ex premier in realtà ha raccontato ai parlamentari riunti in occasione dell’elezione dei capigruppo,  una vecchia storia relativa ad un episodio risalente a molti anni fa, al 2008.

«Putin mi ha mandato regali ed una lettera dolcissima»

Invece l’agenzia di stampa LaPresse, sul proprio sito, ha pubblicato l’audio catturato in occasione dell’incontro tra il leader di Forza Italia  e i suoi  parlamentar. Si sente chiaramente Berlusconi che dice: «Putin, il 29 settembre,   per il mio compleanno, mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. Putin ha dichiarato che io  il primo dei suoi cinque veri amici». Il suo partito, in una nota pubblicata in serata, ha provveduto a ricordare che «la posizione di Forza Italia e del Presidente Silvio Berlusconi rispetto al conflitto ucraino e alle responsabilità russe, è conosciuta da tutti, è in linea con la posizione dell’Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono né sono mai esistiti margini di ambiguità».

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Redazione PL