Cronaca di Palermo

Batteri fecali nel mare di Palermo, i magistrati: “Mala gestione dell’Amap”

«Le attività di indagine svolte hanno dimostrato che l’Amap gestisce in modo totalmente illecito i fanghi di depurazione nei depuratori di Balestrate e Acqua dei Corsari: li accumula a tempo indeterminato nelle vasche dei depuratori, e poi li smaltisce in mare. Nel caso del depuratore di Carini i fanghi vengono invece smaltiti nel torrente Ciachea, che quindi li porta in mare”. Una sentenza, dura e quantomai scioccante. E’ quella della Procura all’indomani dell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Marzia Sabella e portata avanti dal sostituto Andrea Fusco. Parliamo del mare di Palermo, inquinato perché i depuratori non funzionano e sversano spesso i fanghi e i residui delle acque reflue.

TEMA GIA’ TRATTATO DA ECOMAFIE

Le foto shock, allegate all’ordinanza della procura di Palermo, mostrano dall’alto le ampie zone scure che caratterizzano ampi tratti sottocosta del litorale palermitano.  Immagini che documentano dal 2017 al 2021 chiazze color marrone che spesso si creano nel mare davanti alla costa Sud della città e nella parte che guarda verso il Golfo di Castellammare, con i depuratori di Balestrate e Carini che non funzionano. Un tema che ha già portato la commissione Ecomafie diverse volte nell’Isola e con decine di audizioni, come raccontato in una inchiesta dell’Espresso

COMMISSARIAMENTO IN ATTO

Una documentazione che non lascia adito a dubbi, e che prova quanto a queste latitudini sia davvero deficitaria la gestione della depurazione. Uno scandalo per il quale la procura ha chiesto e ottenuto il commissariamento dell’azienda municipalizzata, l’Amap, sul versante dei depuratori da lei gestiti. La procura in realtà aveva chiesto il commissariamento dell’intera azienda. Il Gip, Piergiorgio Morisi, ha concesso il commissariamento solo per gli impianti di depurazione. Ma resta un quadro sconfortante.

LE ANALISI DELL’ACQUA

Caso limite, nella zona di Carini e Balestrate, dove i sommozzatori dei carabinieri  hanno ad esempio prelevato «due campioni di sedimenti marini, intorno al punto di sversamento della condotta sottomarina di Balestrate».  «Il primo veniva prelevato proprio in corrispondenza del punto di immissione in mare, ed il secondo ad una distanza di oltre 10 m da detto punto. In entrambi i casi – si legge nell’informativa messa agli atti –  venivano rilevati superamenti enormi dei limiti tabellari previsti dalla legge in materia di parametri. Microbiologici, nello specifico Escherichia Coli e Streptococchi fecali (rispettivamente di oltre il 4695% e di oltre il 21200%).

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Redazione PL