Economia

Avviso 22, i tirocinanti non pagati dalla Regione Siciliana: “Come figli di nessuno”

I tirocinanti di Avviso 22 continuano a chiedere i pagamenti che spettano loro dalla Regione Siciliana. Una vicenda di cui Palermo Live si è più volte occupata. Il progetto Avviso 22 prevedeva infatti un tirocinio, dai 6 ai 12 mesi, con pagamenti bimestrali di 1000 euro. A distanza di tre anni, una parte dei tirocinanti, tuttavia, non ha ancora ricevuto gli emolumenti per il lavoro portato a termine.

A rendere note le loro ragioni è il portavoce Oreste Lauria. “Molti tirocinanti ancora ad oggi attendono di essere pagati dall’assessorato al Lavoro, oltre al fatto grave di risultare disoccupati della stessa Regione Siciliana – afferma -. Questo si evince dallo status di quelli già pagati che hanno già ricevuto il CUD per essere stati tirocinanti della Regione Siciliana”.

“Di 1741 tirocinanti solo 1400 sono stati pagati dopo una lunga attesa – prosegue Lauria -. Siamo arrivati a tre anni e degli ultimi 300, alcuni sono stati pagati in parte con acconti bimestrali, altri invece non hanno ricevuto nessun pagamento, quasi tutti disoccupati”.

“Alla fine del tirocinio siamo rimasti tirocinanti sfruttati dalle aziende, siamo rimasti in attesa di una occupazione, sempre più difficile da trovare. In diverse reti televisive italiane siamo spesso accusati di non avere voglia di lavorare e di voler vivere solo grazie al reddito di cittadinanza, subendo le polemiche irriguardose di alcuni partiti politici abituati a fare di tutta l’erba un fascio; ma senza nessun lavoro, siamo costretti a vivere di assistenzialismo e molti non possiamo neanche percepirlo”.

AVVISO 22: “IL GOVERNO MUSUMECI NON HA VOLUTO RISOLVERE IL PROBLEMA”

La trafila dei tirocinanti di Avviso 22 è lunga. “L’assessorato al Lavoro sta riscontrando enormi problemi burocratici amministrativi e varie vicissitudini – spiega il portavoce Oreste Lauria -.  Problemi che il governo Musumeci non ha voluto risolvere trovando una soluzione. Nessuna netta presa di posizione dal parlamento regionale, lasciando la patata bollente al prossimo governo”.

“La maggior parte dei tirocinanti si trova in situazioni di difficoltà economica senza che nessuna delle istituzioni politiche della Regione Siciliana si sia occupata di definire una strategia occupazionale per un ingresso o reintegro nel mondo del lavoro dopo aver fatto un percorso formativo da aziende private ed enti pubblici. Alla fine dei tirocini ci siamo ritrovati disoccupati e senza un titolo di formazione”.

TIROCINANTI SFIDUCIATI: “RISULTATO OPPOSTO A QUELLO PROSPETTATO”

L’adesione al bando regionale era stata motivata da buone speranze, l’esito però non è stato quello auspicato. “Abbiamo partecipato a questo  bando regionale chiamato Avviso 22 per trovare occupazione, invece ha avuto un risultato opposto da quello che ci avevano prospettato“, prosegue Lauria.

“Finanziato dal Fondo sociale europeo con ben 25 milioni di euro più 5 di bonus occupazione, ogni singola azienda ed ente pubblico e privato poteva beneficiare di un incentivo partendo dai 3mila fino a 14mila euro. Al termine del percorso formativo diverse aziende ed enti pubblici accreditati con la Regione Siciliana hanno deciso di non assumere i tirocinanti anche perché la Regione istituisce altri bandi regionali per tirocini formativi, come Garanzia giovani e Avviso 33 e altri avvisi con il Fondo sociale europeo, che già sono resi pubblici per tirocini formativi dando possibilità alle stesse aziende e a enti pubblici e privati di continuare ad usufruire di altra manovalanza a costo zero. È probabile che altri tirocinanti saranno delusi. Insomma la solita triste beffa siciliana”.

Siamo profondamente delusi dalle istituzioni e dalla politica regionale. Nessuno ha avuto il coraggio di proporre un tavolo tecnico per garantire il reinserimento al lavoro dei tirocinanti e non è stato attivato nessun tipo di politica attiva del lavoro. Sono stati offerti solo tirocini sotto forma di precariato”.

AVVISO 22, L’APPELLO AL NUOVO GOVERNO REGIONALE

“Non è una Regione Siciliana, in questi casi, che potrebbe funzionare sul tema lavoro – prosegue Lauria -. È un uso indiscriminato di tale strumento che serve solamente per le aziende ed enti pubblici e privati, per usufruire di personale a costo zero, e non prevede una stabile e buona occupazione per il tirocinante. In sintesi, è una misura che deve essere modificata al fine di trovare occupazione a lungo termine”.

“Chiediamo al nuovo governo regionale e al neo presidente della Regione Siciliana di occuparsi dei tirocinanti dell’Avviso 22.  Vogliamo un futuro lavorativo che ci dovrà permette di vivere dignitosamente”.

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Redazione PL