Cronaca di Palermo

“Aveva importunato la mia compagna”, fermato confessa l’omicidio Taormina: la versione e i punti oscuri

Il 28enne fermato dai carabinieri per l’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto stanotte a pochi passi dal teatro Massimo, avrebbe confessato il delitto. Gaetano Maranzano, ai carabinieri che lo hanno rintracciato nella sua casa allo Zen, avrebbe riferito di avere incontrato casualmente la vittima la scorsa notte mentre interveniva per sedare una rissa.

Omicidio Paolo Taormina, tanti aspetti ancora da chiarire

Secondo il suo racconto, Taormina tempo prima avrebbe importunato la sua compagna; vedendoselo davanti, il 28enne avrebbe perso il controllo e lo avrebbe colpito. Gli inquirenti stanno verificando la sua versione così come tutti gli altri aspetti ancora da chiarire.

Uno di questi è, ad esempio, la dinamica dell’omicidio. La prima ricostruzione, che parlava di un colpo di pistola alla testa sparato mentre il ragazzo cercava di sedare una rissa, non è certa. Gli investigatori stanno esaminando le immagini catturate dalle videocamere di sorveglianza della zona. Dai primi accertamenti non risulterebbe ancora né la lite né il pestaggio di un ragazzino per bloccare il quale la vittima sarebbe intervenuta. L’autopsia chiarirà le cause della morte perché Taormina potrebbe essere stato ucciso con una coltellata e non a colpi di pistola. Si indaga anche su un possibile coinvolgimento di altre persone che si trovavano assieme a Maranzano.

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Redazione PL