Cronaca di Palermo

Corruzione nel rilascio di autorizzazioni ambientali, coinvolti un funzionario della Regione Siciliana e un noto imprenditore

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento si rivolge a due soggetti: un pubblico ufficiale, destinatario di obbligo di dimora, e un imprenditore, a carico del quale si dispone il divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa per la durata di un anno. Gli indagati, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati per il reato di corruzione per l’esercizio della funzione.

Autorizzazioni ambientali, presunta corruzione alla Regione Siciliana

A condurre le indagini gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – Gruppo Tutela Spesa Pubblica di Palermo. Si ipotizzano condotte illecite perpetrate da un funzionario, all’epoca dei fatti in servizio presso il Dipartimento Acqua e Rifiuti dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana e poi transitato ad altro incarico. Questi sfruttando il proprio ruolo istituzionale, si sarebbe adoperato per agevolare il rilascio di autorizzazioni ambientali ad un noto imprenditore siciliano attivo nel settore dei rifiuti.

L’imprenditore in cambio: 

– avrebbe investito, direttamente o per il tramite di familiari e imprese a lui riconducibili, una rilevante somma pari a circa un milione di euro in due società con sede a Milano impegnate in attività di trading finanziario, amministrate dal figlio del pubblico funzionario;

– si sarebbe premurato di individuare ulteriori investitori con notevoli disponibilità finanziarie e dotati di prestigio in ambito imprenditoriale. Il tutto al fine di ampliare il portafoglio clienti delle società di investimento e garantire alle stesse una maggiore visibilità e una crescita significativa dei capitali investiti, consentendo al figlio del pubblico funzionario di ottenere rilevanti compensi dalla sua attività di amministratore.

L’odierna attività di servizio testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel contrasto a tutte le forme di corruzione e di reati contro la Pubblica Amministrazione che alterano le regole della sana concorrenza e danneggiano gli onesti, incidendo negativamente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare. Pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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Redazione PL