Politica

Rubino e la Sicilia che verrà: “Servono rigore, lucidità e credibilità”

Antonio Rubino, componente della direzione regionale del Partito Democratico, in un’intervista a Palermo Live ha parlato a tutto tondo degli imminenti scenari che si appresta a vivere la Sicilia e Palermo con le elezioni del 2022.

Entriamo subito nel vivo: Miccichè fa litigare il PD. Lei si è sentito in imbarazzo per la sua presenza alla Festa de l’Unità, Miceli parla di “umilante supplica”. Che succede?

Guardi quel dibattito è stato inopportuno ma non per la presenza di un esponente del centrodestra, quello è naturale, ma per quello che è venuto a dire. Se era una questione di bon ton istituzionale si poteva coinvolgere in mille altri modi. Il tentativo invece era quello di intavolare un esperimento politico sbagliato perché senza una rottura netta con Musumeci nessun esponente di quella maggioranza può essere interlocutore del PD, a maggior ragione se pensa di portarci in dote la Lega e Salvini. Ma questo non lo dico io, lo hanno detto gli stessi Miccichè e Lagalla, anche con qualche offesa nei confronti della nostra comunità. Insomma, un capolavoro!

Cracolici ha reagito a queste critiche dicendo che “la madre dei cretini è sempre incinta”. Una lite fra vecchi amici?

Se Cracolici vuole litigare, gli concedo la partita vinta a tavolino perché per me può litigare da solo. Se indignarsi per uno che ci viene a proporre di allearci con la Lega, che dice che il Pd non esiste, che offende le nostre iniziative vuol dire essere cretino allora, mi lasci dire, sono contento di essere cretino”.

E quindi che si fa? Avremo il solito centro sinistra litigioso che alla fine partorisce un topolino?

Io credo che il lavoro che il Pd Siciliano sta facendo sia l’unica strada perseguibile: unire il fronte delle opposizioni a Musumeci e trasformare una sinergia di opposizione in un programma di governo per la Sicilia. Ma questo non può significare diventare una lavatrice con dentro chiunque: servono rigore, lucidità politica e credibilità. Dobbiamo restituire il sogno ai siciliani e per farlo ci vuole una figura che faccia sognare.

Rubino, sia concreto, ha in mente qualcuno?

Si, ma lo dirò al momento opportuno e sono convinto che interpreterò il pensiero di tanti siciliani a cominciare da tanti compagni del PD.

Spostiamoci a Palermo. Sembra essere tornato “l’Orlando Furioso”: candidato a Palazzo d’Orleans, primarie a Palermo e stoccate al PD

Leoluca Orlando ha aderito al PD alla presenza di tutto il gruppo dirigente provinciale che, con gli occhi bassi visto quello che avevano detto a fatto fino al giorno prima, ha dovuto fare la cosa più giusta e naturale ossia dare il benvenuto al Sindaco. Io credo che Orlando debba aiutarci a Palermo e in Sicilia ad evitare che la peggiore destra d’Italia abbia il sopravvento e rappresentare “il modello Palermo”, quella visione di cui giustamente parla, nel prossimo parlamento nazionale. Sulle primarie mi sono espresso tante volte e sono convinto che si faranno a prescindere da quello che pensa un’area del PD.

Filoramo chiede a tutti di scendere in campo e che senza consenso le idee faticano a camminare

Quando si invitano i militanti a contribuire alla riuscita della competizione chi dirige il partito, in genere, dà il buon esempio e quindi saluto positivamente il fatto che Filoramo guiderà la lista del PD alle amministrative di Palermo. Con un consiglio però.

Quale?

Faccio un veloce ripasso di storia perché sostenere una lista a Terrasini insieme a Forza Nuova o aver permesso che alla Festa de l’Unitò si vendesse il “Mein Kampf” di Hitler sono azioni incompatibili con Il PD.

Giorno 11 Matteo Orfini sarà a Palermo, cosa dobbiamo aspettarci?

Solo bella politica. Presenteremo idee e squadra per Palermo 2022 perché, a prescindere dall’esortazione del segretario provinciale, noi siamo già in campagna elettorale. E poi lanceremo la prima Festa Regionale di Left Wing ma di questo parleremo successivamente”.

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Redazione PL