Ansia alle Poste via Ugo la Malfa: positivi due impiegati, si teme focolaio da Covid-19

AGGIORNAMENTO 

Questa mattina un secondo dipendente del Cmp di via Ugo la Malfa è risultato positivo. Le persone che hanno lavorato a fianco della donna, che opera nella sezione raccomandate, sono una cinquantina circa. Nonostante ciò è da segnalare che i tamponi effettuati sono ancora pochi rispetto a quelli richiesti. 

Era da un po’ di tempo che a Palermo non si registravano casi di positività al covid-19 tali da far temere l’esplosione di pericolosi focolai. Dopo le due commesse del negozio di animali, questa volta è dal Cmp (Centro di meccanizzazione postale) di via Ugo la Malfa che giunge l’inquietante notizia. Una dipendente che lavora nella sezione raccomandate è risultata positiva al coronavirus. L’allarme potrebbe riguardare le decine di dipendenti che con la collega condividono la medesima area lavorativa. 

ANSIA TRA I LAVORATORI

La dipendente ha accusato la febbre e i sintomi tipici della malattia e l’azienda si è immediatamente attivata – dice all’Adnkronos Maurizio Affatigato, coordinatore nazionale della Cisl Poste -. Sono stati segnalati all’Asp i nominativi di una cinquantina di dipendenti che potrebbero essere entrati in contatto con la collega risultata positiva, ma ancora non si hanno notizie dei tamponi. Tra i lavoratori c’è grande ansia e paura“. La dipendente contagiata è in isolamento domiciliare. Nel Centro di smistamento di via La Malfa lavorano oltre 200 persone, metà delle quali già in smart-working da mesi. “L’azienda ha messo in campo tutte le misure necessarie – conclude Affatigato – e sta richiamando in servizio i dipendenti in ferie per assicurare il corretto funzionamento del servizio“. I locali sono stati chiusi e sanificati. 

CONTACT TRACING IN CORSO

Sono stati così applicati i protocolli sanitari previsti in questi casi ed è scattato il contact tracing, ovvero il tracciamento degli spostamenti e dei contatti delle persone, in modo da ricostruire più velocemente le catene del contagio e provare a interromperle riducendo la diffusione dell’epidemia. La donna adesso si trova a casa e sta bene. L’Asp ha raccolto i nominativi di tutti i lavoratori. Il direttore del centro avrebbe rimandato a casa gli altri dipendenti.

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Redazione PL