Emergono nuovi terrificanti dettagli sull’omicidio-suicidio avvenuto mercoledì scorso, nella campagne di Marsala. Angelo Reina progettava da tempo di uccidere la ex compagna Marisa Leo, 39 anni, madre della loro figlia di quattro anno.
L’imprenditore aveva fatto pedinare da mesi la donna da un investigatore privato, presentatosi alla Procura di Trapani subito dopo l’omicidio. “Era una gran brava donna, non aveva nessun altro. Era una lavoratrice dedita alla sua azienda e una madre esemplare”, così avrebbe riferito agli inquirenti.
Ma non solo. Reina aveva anche noleggiato un’auto apposta per raggiungere l’azienda il giorno dell’omicidio, a bordo della sono stati ritrovati altri proiettili della stessa arma utilizzare per uccidere Marisa e per poi suicidarsi, una carabina calibro 22. L’uomo non
Nel maggio del 2020, la donna aveva denunciato Angelo Reina per stalking e violazione degli obblighi familiari. Qualche mese dopo aveva deciso di ritirare le querele per amore della figlia, perché non voleva che il padre venisse condannato.
Oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane mamma e manager di Salemi. Pare che Marisa Leo sia stata raggiunta da almeno due colpi di fucile ma maggiori dettagli arriveranno dopo l’esame autoptico.