Alloggi vacanze, varata la nuova legge: multe da 600.000€ ai furboni degli affitti in nero | Ti portano via anche la casa

Alloggi vacanze - fonte pexels - palermolive.it

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Affittare la propria casa ai turisti non sarà più così semplice, stanno spuntando regole sempre più stringenti

A partire dal 3 aprile 2025, è entrata in vigore una riforma cruciale della Legge sulla Proprietà Orizzontale (LPH), che segna un cambiamento significativo nella regolamentazione degli affitti turistici. Questa modifica legislativa, promossa in seguito a due sentenze della Corte Suprema dell’ottobre 2024, intende dare maggiore controllo alle comunità di proprietari sugli usi a fini turistici degli appartamenti. L’obiettivo è chiaro: contrastare la proliferazione incontrollata degli affitti brevi, che negli ultimi anni ha generato tensioni nei quartieri residenziali e contribuito alla pressione sul mercato immobiliare.

Secondo la nuova norma, chi desidera utilizzare la propria abitazione per scopi turistici dovrà ottenere il consenso della comunità dei proprietari. Questo consenso non si limita a una semplice maggioranza, ma richiede almeno tre quinti dei voti, rappresentanti anche della stessa quota del capitale sociale dell’edificio. Si tratta di una misura che rafforza il potere decisionale collettivo e mira a proteggere la qualità della vita dei residenti, spesso compromessa dall’afflusso irregolare di turisti.

La riforma conferisce nuove prerogative anche al presidente della comunità dei proprietari, che potrà agire in prima persona per sospendere le attività turistiche non autorizzate. In caso di irregolarità, il presidente sarà infatti legittimato a richiedere l’interruzione dell’attività e ad avviare le procedure legali necessarie. Questo strumento legale offre maggiore efficacia nella gestione delle infrazioni e rappresenta un deterrente per chi intende aggirare le nuove regole.

Le conseguenze per i trasgressori possono essere estremamente pesanti. A seconda della comunità autonoma, le sanzioni per chi affitta immobili a fini turistici senza le dovute autorizzazioni possono arrivare fino a 600.000 euro. Questa cifra, decisamente elevata, è stata introdotta per scoraggiare pratiche abusive che possono alterare il tessuto sociale dei quartieri e compromettere la sicurezza e la tranquillità dei condomini.

Supplementi sulle spese comuni per i locatori turistici

Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda la possibilità, concessa alle assemblee condominiali, di applicare un incremento delle spese comuni fino al 20% ai proprietari che decidano di destinare la propria abitazione ad affitto turistico. Anche in questo caso, è necessario che tale misura sia approvata dall’assemblea. Si tratta di un ulteriore strumento per bilanciare i costi aggiuntivi che questo tipo di attività spesso comporta, come l’usura degli spazi comuni e l’incremento dei servizi di manutenzione.

È importante sottolineare che le nuove disposizioni non saranno retroattive. Gli appartamenti destinati ad uso turistico già operativi prima del 3 aprile 2025 non saranno soggetti alla nuova normativa, almeno per quanto riguarda l’autorizzazione della comunità. Tuttavia, ogni nuova attività che entri nel mercato a partire da quella data dovrà attenersi rigidamente alle nuove regole, pena sanzioni rilevanti.

Alloggi vacanze - fonte pexels - palermolive.it
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Un equilibrio tra turismo e residenzialità

Questa riforma riflette l’esigenza crescente, condivisa da molte città spagnole, di trovare un equilibrio tra le esigenze del settore turistico e il diritto dei residenti a vivere in ambienti stabili e tranquilli. Il boom degli affitti brevi ha infatti provocato in numerose zone un’esplosione dei prezzi immobiliari e un incremento delle lamentele da parte degli abitanti, esasperati dal rumore e dalla perdita di coesione sociale.

La nuova legge rappresenta anche un interessante caso di governance urbana partecipativa, in cui i residenti tornano ad avere voce in capitolo sulle trasformazioni del proprio ambiente abitativo. La Spagna con queste nuove regole si allinea così a una tendenza europea più ampia che cerca di regolamentare il turismo in modo più sostenibile, salvaguardando il diritto alla casa e valorizzando il ruolo delle comunità locali.