ALLERTA SANITARIA – Annebbiamento mentale, difficoltà respiratorie e convulsioni: il 50% di chi ha fatto questo vaccino ne soffre | Danni incalcolabili alla salute

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I sintomi continuano a emergere: ciò che sembrava sotto controllo potrebbe non esserlo affatto.
Negli ultimi mesi, i pronto soccorso americani stanno osservando un quadro clinico che sta lasciando perplessi molti medici. Pazienti giovani, senza patologie pregresse e con uno stile di vita regolare, iniziano ad accusare problemi persistenti e difficili da diagnosticare: fiato corto, cuore accelerato, dolori muscolari e strani episodi neurologici come annebbiamento mentale o convulsioni. Tutto sembra partire da un elemento comune.
A distanza di anni dal picco pandemico, il COVID-19 continua a far parlare di sé, ma stavolta sotto una luce diversa. Se durante l’emergenza sanitaria globale la priorità era salvare vite, oggi molte domande emergono su ciò che è stato fatto per prevenirne la diffusione: in particolare, i vaccini a RNA messaggero. Le autorità sanitarie ribadiscono l’efficacia della campagna vaccinale nel contenere il virus, ma i segnali che arrivano dal campo clinico raccontano anche un’altra verità, più scomoda.
Con il passare del tempo, aumentano i casi di individui che lamentano effetti collaterali a lungo termine. Non si tratta solo di dolori lievi o reazioni transitorie, ma di un vero e proprio deterioramento della qualità della vita. Alcuni medici iniziano a parlare apertamente di “post-vaccine syndrome”, un insieme di sintomi cronici che potrebbero essere legati alla reazione dell’organismo alla proteina spike indotta dal vaccino. Ma è ancora difficile trovare una linea ufficiale su questa condizione.
In parallelo, il long COVID – la condizione che colpisce chi ha avuto il virus in forma più o meno grave – mostra sintomi simili, creando un intreccio complicato. In mezzo a questa incertezza, però, c’è un medico che ha deciso di rompere il silenzio e raccontare cosa sta vedendo nel suo ospedale.
Un pronto soccorso, sintomi misteriosi e un denominatore comune
Il dott. Joseph Varon, noto per il suo impegno durante la fase più critica della pandemia, ha lanciato un’allerta dopo aver osservato una crescente percentuale di pazienti con disturbi persistenti e inspiegabili. Intervistato da Univision Houston, Varon ha dichiarato che quasi la metà dei suoi pazienti attuali mostra sintomi riconducibili o al vaccino o agli effetti postumi dell’infezione da COVID-19. “Non è una coincidenza – ha spiegato – è una nuova pandemia, silenziosa e sottovalutata”.
Secondo il medico, molti di questi pazienti non ricevono un’adeguata assistenza perché il collegamento tra sintomi e vaccino viene raramente preso in considerazione. Varon sottolinea come i vaccini a RNA messaggero abbiano attivato una risposta immunitaria potente, ma talvolta imprevedibile, con casi di infiammazioni croniche a carico del cuore, del cervello e dei polmoni.
Danni alla salute ignorati? Il medico accusa le case farmaceutiche
Le parole più forti di Varon, però, riguardano il comportamento delle case farmaceutiche. A suo dire, sono in atto operazioni di “controllo dei danni”, con milioni spesi per contenere le polemiche e minimizzare l’impatto mediatico dei possibili effetti avversi. Sebbene le aziende farmaceutiche insistano sul fatto che i benefici superino i rischi, anche le agenzie regolatorie – come EMA e CDC – hanno riconosciuto reazioni gravi, seppur rare, come miocarditi e trombosi.
Varon non è un antivaccinista. Ha somministrato lui stesso migliaia di dosi e riconosce che, in un momento critico, i vaccini sono stati una risorsa fondamentale. Ma oggi chiede trasparenza. “Non possiamo far finta che nulla stia accadendo. C’è bisogno di ascoltare i pazienti e studiare questi casi con rigore, senza paura di mettere in discussione delle scelte”.