Dall'Italia

Alle mafie ed ai loro clan la guerra fa bene: dal conflitto nuovi affari

Anche la guerra che si sta combattendo in Ucraina può essere un affare per le nostre mafie. Ne è convinto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho. Si creerà una situazione ideale che per le cosche. Infatti con i loro mercati paralleli superano qualsiasi sanzione, blocco e controllo delle autorità internazionali. «Ogni volta che c’è un’emergenza ─ ha detto Cafiero de Raho ─, le mafie tentano di sfruttare i canali in cui potersi infiltrare e trarne profitti. Un meccanismo di vantaggio per le mafie che si è replicato e che nella storia giudiziaria è stato ripetutamente rilevato». Per i canali paralleli dei clan si preparano ricostruzione, armi e traffico di merci. Il procuratore  ha anche ricordato un episodio avvenuto dopo un evento come la caduta del muro di Berlino. Al tempo, infatti, vi fu un’intercettazione tra mafiosi in cui uno diceva a l’altro: “Vai a comprare tutto quello che puoi”. E venne ripetuto come un mantra quel “kaufen, kaufen, kaufen” (comprare, comprare, comprare).  Cafiero de Raho ha aggiunto: «La guerra in Ucraina determinerà profili di operatività della criminalità organizzata, che di certo non dovrà rispettare i canali bancari per le proprie liquidità».

FRA LE MAFIE SARÀ LA NDRANGHETA A GUADAGNARE DI PIÙ

L’agenzia di comunicazione di Klaus Davi sta compiendo uno studio sui fatturati di guerra nei territori ucraini da parte delle mafie. Nello studio è previsto che 4nei prossimi 5 anni sarà la Ndrangheta a guadagnare di più, con un +15% del fatturato complessivo. Soprattutto grazie al traffico di armi, a cui si aggiungerà, secondo la proiezione, nei prossimi anni un ulteriore miliardo di euro indotto dall’esplosione del business, con un +50 % del fatturato”. Anche sul fronte della droga secondo Klaus Davi ci sarà un aumento del fatturato mafioso.

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Pippo Maniscalco