Alimentazione, non consumare più quest’olio: ti fa arrugginire da dentro come un rottame e provoca il cancro | Leggi bene l’etichetta, lo mettono dappertutto

Olio (Pexels) PalermoLive

Occorre fare sempre massima attenzione a quello che consumiamo, anche questo tipo d’olio può danneggiarci e lo usiamo tanto. 

L’olio è un pilastro della nostra alimentazione e un ingrediente prezioso in cucina, capace di esaltare i sapori e conferire profumi unici ai piatti. La sua versatilità lo rende indispensabile, sia a crudo come condimento per insalate e verdure, sia in cottura per soffritti, fritture e preparazioni al forno. Un filo d’olio a crudo può trasformare un semplice piatto in un’esperienza gustativa più ricca e appagante.

Oltre al suo ruolo fondamentale nel gusto, l’olio apporta notevoli benefici al nostro organismo, soprattutto se si tratta di olio extravergine d’oliva. Ricco di acidi grassi monoinsaturi, in particolare l’acido oleico, contribuisce a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo “cattivo” e a favorire la presenza di quello “buono”, proteggendo così la salute cardiovascolare.

L’olio extravergine d’oliva è anche una preziosa fonte di antiossidanti, come i polifenoli e la vitamina E. Queste sostanze aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e di diverse malattie croniche. Integrare regolarmente olio extravergine d’oliva nella dieta può quindi contribuire a rafforzare il sistema immunitario.

È importante, tuttavia, consumare l’olio con moderazione, in quanto si tratta di un alimento calorico. La quantità raccomandata varia a seconda delle esigenze individuali, ma in generale un consumo equilibrato all’interno di una dieta varia ed equilibrata apporta benefici significativi per la salute.

Vari tipi di olio

Oltre all’olio d’oliva, esiste un’ampia varietà di oli vegetali utilizzati in cucina, ognuno con caratteristiche e proprietà uniche. Tra gli oli di semi troviamo quello di girasole, arachidi, mais, soia e lino, ognuno con un diverso profilo di acidi grassi e punto di fumo, che ne determina l’idoneità per specifici usi in cottura o a crudo.

Poi ci sono oli più particolari come quello di cocco, sesamo, avocado e vinaccioli, che conferiscono sapori distintivi ai piatti. Alcuni oli, come quello di canapa e di lino, sono apprezzati soprattutto a crudo per le loro proprietà nutrizionali. La scelta dell’olio dipende dal tipo di preparazione, dal sapore che si vuole ottenere e dalle esigenze nutrizionali.

Oli vegetali (Pexels) PalermoLive

Attenzione agli oli vegetali

Affermare che gli oli di semi facciano arrugginire gli organi è un’iperbole ma è vero che un consumo eccessivo e sbilanciato di alcuni oli di semi raffinati, spesso presenti in molti alimenti trasformati, può avere effetti negativi sulla salute. Questi oli sono ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-6, e un loro squilibrio rispetto agli omega-3 può promuovere processi infiammatori nell’organismo.

Un’alimentazione che vede un’eccessiva presenza di questi oli, a scapito di fonti di grassi più salutari come l’olio extravergine d’oliva, potrebbe contribuire a un ambiente pro-infiammatorio nel corpo. Questo, nel tempo, può essere associato a un aumentato rischio di diverse patologie croniche. Pertanto, è consigliabile preferire oli di buona qualità e variare le fonti di grassi nella dieta, privilegiando quelli con un miglior rapporto omega-3/omega-6.