Salute e Famiglia

Alcuni studi dicono: “Omicron colpisce la gola, non i polmoni, e passa in fretta”

Nuovi studi stanno confermando che la variante Omicron è particolarmente infettiva a livello di gola e alte vie aeree e non dei polmoni. Con il risultando che è molto contagiosa ma per fortuna meno grave di altre. Queste sono le conclusioni raggiunte pochi giorni fa dall’Università di Hong Kong. Ma anche da una ricerca guidata dal professor Ravi Gupta dell’Università di Cambridge, il cui team ha studiato campioni di sangue di pazienti vaccinati. Non solo. Adesso altri 6 studi preliminari stanno confermando che la variante Omicron non danneggia i polmoni delle persone tanto quanto la Delta e le altre precedenti mutazioni. Si può quindi affermare con relativa certezza che si tratta di virus più infettivo ma meno letale. Il professore di virologia presso l’University College di Londra Deenan Pillay, afferma in proposito: «Omicron sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Si moltiplicherebbe più facilmente in queste cellule che in quelle profonde del polmone. Sono dati preliminari ma gli studi alla fine arrivano alle medesime conclusioni. Il risultato di tutte le altre mutazioni che rendono Omicron diverso dalle varianti precedenti è che potrebbero aver alterato la sua capacità di infettare diversi tipi di cellule».

LA CONFERMA DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

Conferme arrivano anche dal Sudafrica. Il picco della quarta ondata di Covid-19, legata alla variante Omicron, inizialmente individuata proprio in questo Paese, potrebbe essere stato superato. E il governo sta iniziando a rimuovere le restrizioni, a partire dal coprifuoco notturno. Questi è un ottimo messaggio per l’Italia e per il resto del mondo, se si considera poi che il basso tasso di vaccinazione sudafricano. Questo andamento confortante è avvalorato dall’ultimo report dell’Iss. In esso l’Istituto Superiore di Sanità afferma che nelle prossime due settimane è previsto un aumento del tasso di notifica dei casi di Covid, mentre invece dovrebbero restare stabili i tassi di ospedalizzazione, con la diminuzione nei dati di ricovero in terapia intensiva. Ed anche i tassi di mortalità dovrebbero mantenersi stabili.

«OMICRON IL VIRUS PIÙ CONTAGIOSO DELLA STORIA»

Tuttavia, pur non essendo molto pericoloso, Omicron potrebbe essere il virus con la propagazione più rapida della Storia. Un infettivologo del General Hospital in Massachusetts, Roby Bhattacharyya, per far capire la velocità di trasmissione di questa variante, ha fatto un paragone con uno dei virus più trasmissibili conosciuti, quello del morbillo, normalmente molto contagioso. Ha detto che una persona affetta da questa malattia infettiva, non vaccinata, contagia in media altre 15 persone. Mentre una colpita da Omicron ne infetta 6, secondo gli ultimi studi. Ma la differenza sta nei tempi del contagio: il morbillo ha bisogno di 12 giorni in media, ma ad Omicron ne bastano 4 o 5. Roby Bhattacharyya ha quindi spiegato: «Un caso di morbillo ne produce altri 15 in 12 giorni. Un caso di Omicron ne produce 6 in quattro giorni, in otto giorni ne ha già prodotti 36 e 216 in 12 giorni».

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Pippo Maniscalco