Con il Decreto Ristori 2020 in arrivo aiuti veloci per imprese e lavoratori

Nel Decreto legge Ristoro che ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri, sono comprese alcune misure per le attività interessate dalle nuove misure restrittive.È previsto un contributo a fondo perduto fino a 150 mila euro per le categorie colpite dal Dpcm anti.Covid, cancellazione della seconda rata dell’Imu e credito d’imposta per gli affitti dei locali. Inoltre,  tra le altre misure c’è la proroga del blocco degli sfratti, 400 milioni in più per il fondo previsto dal dl Rilancio e destinato agli operatori turistici.

ESTESA LA CASSA INTEGRAZIONE E PROROGATO IL BLOCCO LICENZIAMENTI

Come previsto, viene esteso per altre sei settimane il periodo in cui è possibile richiedere la cassa integrazione Covid. È prevista inoltre la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021, la concessione  del Reddito d’emergenza (Rem) anche per  novembre 2020, una nuova indennità per i lavoratori stagionali dei settori turistico e dello spettacolo. Per i lavoratori di società sportive e associazioni sportive dilettantistiche è prevista un’indennità di 800 euro.

GUALTIERI: DECRETO RAPIDO, SEMPLICE ED EFFICACE

Un decreto «contrassegnato da rapidità, semplicità ed efficacia» ha affermato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: «Il contributo a fondo perduto – ha spiegato – sarà erogato automaticamente a oltre 300mila aziende che già lo hanno avuto, e quindi contiamo per metà novembre di avere tutti i bonifici effettuati da parte dell’Agenzia delle entrate. Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio, con il mese di aprile come punto di riferimento». Gualtieri ha poi precisato: «Per alcuni settori il coefficiente sarà 1 per i ristoranti 1,5, per altri settori potrà arrivare a 2: quindi ristoro doppio rispetto a quanto già ricevuto. Il nuovo contributo a fondo perduto andrà a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive, senza limiti di fatturato. Quindi anche a chi supera i 5 milioni,  e avrà un tetto massimo di 150mila euro».

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Pippo Maniscalco