Acquisto auto, la polizia conferma: “questo marchio è sconsigliatissimo”, la rubano in 30 secondi | In tutta Italia gente rovinata a vita

Furto auto - fonte pexels - palermolive.it

Furto auto - fonte pexels - palermolive.it

L’incubo di tutti è uscire di casa e scoprire che ci hanno rubato l’auto, ci sono alcuni marchi che sono più a rischio

Il furto della propria vettura rappresenta un evento traumatico per molti automobilisti italiani. Oltre al danno economico, spesso considerevole, subentra anche un forte stress emotivo. In Italia, negli ultimi dieci anni, oltre un milione e mezzo di veicoli sono stati rubati e, cosa ancora più preoccupante, meno della metà è stata effettivamente recuperata. Questo dato mostra come il fenomeno non sia affatto marginale, ma una vera e propria piaga con gravi ripercussioni anche sul sistema assicurativo e giudiziario.

Una volta sottratte, le vetture rubate prendono strade molto diverse. Alcune vengono smontate e i pezzi venduti sul mercato nero dei ricambi, un settore molto attivo specialmente per quei modelli particolarmente diffusi. Altre auto, invece, vengono trasportate fuori dai confini nazionali, specialmente verso l’Est Europa, il Nord Africa o il Medio Oriente, dove vengono rivendute o reimmatricolate. La difficoltà nel tracciarle rende spesso vano qualsiasi tentativo di recupero.

A essere maggiormente nel mirino dei ladri non sono sempre le auto di lusso, ma piuttosto quelle più comuni, spesso economiche e molto diffuse. Il motivo è semplice: maggiore è la presenza di un modello su strada, più alta sarà la richiesta di pezzi di ricambio. Questo spiega perché molte auto rubate siano anche tra le più vendute, creando un circolo vizioso difficile da interrompere. Le utilitarie e le city car sono quindi un bersaglio privilegiato.

Tra i modelli più rubati in Italia spicca la Fiat Panda, simbolo di praticità e semplicità. Con oltre 12.000 unità sottratte solo lo scorso anno, rappresenta da sola quasi il 10% dei furti totali. Le sue dimensioni compatte e la facilità con cui può essere rivenduta o smontata ne fanno una preda particolarmente ambita. Il suo successo commerciale, che continua da decenni, la espone inevitabilmente a questo rischio.

Modelli fuori produzione ancora ricercati

Un fenomeno interessante riguarda anche le auto non più in produzione, come la Fiat Punto o l’Alfa Romeo Giulietta. Sebbene non più disponibili nei concessionari, questi modelli circolano ancora in gran numero sulle strade italiane. La necessità di sostituire parti guaste spinge molti a cercare ricambi sul mercato parallelo, alimentando così l’interesse dei ladri verso questi veicoli. La longevità dei modelli gioca, paradossalmente, contro i loro proprietari.

Anche auto come la Lancia Ypsilon o la Smart For Two rientrano spesso nelle statistiche dei furti. Le dimensioni ridotte e la semplicità delle operazioni di trasporto le rendono particolarmente vulnerabili. Queste vetture, pensate per l’ambiente urbano, diventano bersagli facili, soprattutto nelle grandi città dove i controlli possono essere più complicati e il traffico consente rapidi spostamenti post-furto.

Fiat Panda - fonte Fiat- palermolive.it
Fiat Panda – fonte Fiat- palermolive.it

La proposta del noleggio a lungo termine

Per ridurre i danni in caso di furto e proteggersi da spiacevoli sorprese, sempre più persone scelgono il noleggio a lungo termine. Questa formula consente di avere un veicolo nuovo, spesso assicurato contro il furto, con costi fissi mensili e senza l’onere della proprietà. Inoltre, si può arrivare a risparmiare fino al 20% rispetto all’acquisto o al leasing tradizionale. È una soluzione che unisce convenienza, sicurezza e tranquillità.

In definitiva, la classifica delle auto più rubate in Italia mette in evidenza un problema ancora lontano dall’essere risolto. Se da un lato è fondamentale agire con cautela e scegliere forme di protezione adeguate, come sistemi antifurto moderni e parcheggi sicuri, dall’altro il noleggio a lungo termine rappresenta una valida alternativa per chi cerca una gestione più serena e protetta del proprio veicolo. La conoscenza del rischio è il primo passo per ridurlo.