Brucia ancora la Sicilia, l’allarme degli ambientalisti: «Incendi di natura dolosa»

Ettari di verde in fumo. Lo scirocco è sempre presagio di sventure per la Sicilia. Da giorni l’Isola brucia sferzata dal vento africano. Le fiamme fanno paura, lambiscono le case, divorano i campi, distruggono gli alberi. La colonna sonora del disastro è il rombo dei canadair che volano bassi sui tetti delle città. Neanche la pandemia questa volta ha fermato i piromani, che evidentemente, approfittando degli allentamenti della “fase due”, hanno agito indisturbati appiccando roghi ovunque.

INCENDIO A MONTE CATALFANO

Ancora fuoco e incendi a Palermo e provincia: brucia Monte Catalfano a Bagheria. L’incendio si è sviluppato nel tardo pomeriggio di ieri, 22 giugno, su Monte Catalfano lungo la litoranea di Mongerbino all’altezza dell’Arco Azzurro. 

Sul posto è intervenuto l’assessore alla Protezione civile Massimo Cirano avvertito da un conoscente. L’assessore si è subito attivato per allertare i vigili del fuoco e la guardia forestale. I rinforzi sono intervenuti immediatamente sia con un elicottero che già si trovava a sorvolare la zona, raggiunto poi da un altro elicottero e da un canadair che sino alle 19:30 hanno raccolto acqua dal mare per domare le fiamme. Sul posto sono sopraggiunti anche i vigili urbani. 
Non sono ancora note le cause delle fiamme, sembrerebbe un incendio di natura dolosa.

SFIORATA LA TRAGEDIA: MASSO CADE SU UN MEZZO DEI VIGILI DEL FUOCO

Sfiorata  la tragedia: a causa delle fiamme infatti un grosso masso è caduto sulla cabina del veicolo dei vigili del fuoco sfondando il tettuccio mentre ancora un vigile era nell’abitacolo. Per fortuna non ci sono danni a persone. 
Gli uomini della forestale sono rimasti tutta la notte a presidio della zona che è stata interdetta al traffico all’altezza della zona dei Francesi e dell’Arco azzurro per circa 200 metri. 

L’ALLARME DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

Mentre i vigili del fuoco sono impegnati senza sosta a spegnere le fiamme, con un’emergenza dopo l’altra, ci si interroga su come prevenire questo flagello che si presenta puntuale ogni anno con l’arrivo del caldo. A parlare senza mezzi termini, sono le associazioni ambientaliste di Palermo.

“Da ieri brucia in maniera abbastanza furiosa la montagna, visto gli ultimi accadimenti, noi – racconta Elvira Vernengo, amministratrice del gruppo facebook ‘Sos Emergenza Alberi Palermo’ a Palermo Live – speravamo che tutto questo non si ripetesse”.

INCONTRO CON ASSESSORE CORDARO

Chiediamo un intervento dell’assessore al territorio, Toto’ Cordaro, perché le risorse per tenere sotto controllo gli incendi ci sono, il numero di forestieri impiegati è notevole. – continua – Non capiamo come mai, ogni anno, la Regione Sicilia, si trova a dover affrontare un problema che si ripresenta con una certa frequenza”.

SITUAZIONE ORMAI INSOPPORTABILE

“Perdere il nostro patrimonio boschivo, è un danno incalcolabile per tuttI: per il turismo, per la natura e soprattutto per una questione di salubrità del territorio stesso. Gli alberi – sottolinea l’ambientalista Elvira Vernengo – hanno una funzione anche di abbassare la temperatura, venendo a mancare ettari ed ettari di foresta, è una situazione scabrosa, non più accettabile”.

PREVENZIONE 

“Ogni anno, ci facciamo trovare impreparati perché i forestali non preparano i percorsi che servono per bloccare gli incendi. Come mai tutti questi forestali non riescono a prevenire in maniera efficace gli incendi? La montagna brucia da ieri, è evidente che qualcosa dal punto di vista della prevenzione non funziona”.

L’ATTIVITA’ DEI PIROMANI

Dietro questi incendi ci sarebbe uno sparuto gruppo di piromani. “Gli incendi, al 99%, sono di natura dolosa, – continua l’ambientalista –  noi vorremmo capire perché non vengono messe in atto tutte quelle attività volte a ridurre e minimizzare le possibilità che  questi piromani svolgano la loro opera”.

La richiesta esasperata da parte delle associazioni ambientaliste:Vorremmo un incontro con l’assessore al turismo, Dottore Cordaro, – conclude – proprio per capire cos’è mancato nella programmazione della cura di questi patrimoni boschivi”.

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Published by
Francesca Catalano